Il diario di Bridget Jones
Regia di Sharon Maguire
Cast: Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth, Jim Broadbent, Honor Blackman; commedia; Usa/Gran Bretagna/Francia; 2001; C
Dall’omonimo best seller di Helen Fielding
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Che Pasticcio, Bridget Jones! - Recensione del film
Il diario di Bridget Jones - Recensione del film
Il diario di Bridget Jones - Presentazione del film
Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding
Bridget Jones's Diary Soundtrack
Che pasticcio, Bridget Jones di Helen Fielding
L’impagabile Bridget Jones – già protagonista di una rubrica
di successo di Helen
Fielding pubblicata sulle colonne del prestigioso “Indipendent” e quindi di
due best sellers – è finalmente approdata sul grande schermo ne Il diario di Bridget Jones
di Sharon Maguire, traslazione cinematografica del primo romanzo dedicato
alla trentenne single più famosa di Londra. Il passaggio dalla pagina
scritta alla celluloide è riuscito a rendere in gran parte l’atmosfera del
romanzo, rispetto al quale perdono un po’ di spazio le schematiche (e
divertentissime) annotazioni giornaliere di Bridget Jones
(peso, numero delle sigarette fumate, drinks consumati e così via), come
pure le apparizioni dei suoi tre amici del cuore. Il film della Maguire
racconta un anno di vita della protagonista, aperto dai classici buoni
propositi da realizzare: perdere i dieci chili di troppo, trovare un fidanzato
carino e sensibile evitando nel contempo le peggiori categorie maschili, bere e
fumare di meno, varie ed eventuali. Il diario di Bridget
Jones prosegue con l’incontro, alla festa familiare organizzata
dall’assillante madre di Bridget, con
Mark D’Arcy, avvocato paladino dei diritto civili, un po’ snob e con un pessimo
gusto nell’abbigliamento. Tra lui e Bridget l’indifferenza astiosa pare
sbocciare a prima vista, mentre la nostra eroina non può evitare di soccombere
al fascino sfacciato di Daniel Cleaver,
il capo della casa editrice nella quale Bridget lavora, donnaiolo impenitente e
bugiardo matricolato che la corteggia a forza di ammiccanti e-mail. Tra le
serate ad alto tasso alcolico con l’immancabile trio d’amici, la crisi
matrimoniale dei genitori, una fuga romantica con Daniel (precocemente
interrotta), un pesante convivio con coppie di Felicemente Sposati e il suo
nuovo impiego di giornalista televisiva d’assalto, la nostra Bridget scoprirà
alla fine che la prima impressione su Mark D’Arcy era radicalmente sbagliata. Un
film leggero come un fiocco di neve, ricco d’ironia e mai banale, ravvivato
da un discreto ritmo e da una piacevole colonna
sonora. I tre protagonisti de Il diario di Bridget Jones risultano
perfettamente in parte: dalla texana Renée Zellweger –
che è dovuta ingrassare di oltre dieci chili ed ha perfino lavorato in una casa
editrice in incognito per prepararsi al ruolo – a Hugh Grant, che per una
volta ha smesso i panni del bravo ragazzo di Quattro matrimoni e un funerale
e Notting HIll,
ed infine a Colin Firth, volto ideale per il personaggio di Mark D’Arcy,
essendo l’attore
prediletto di Bridget Jones nel romanzo. Molte le battute felicemente
trapassate dalla carta al grande schermo, imperdibile quella pronunciata dalla
protagonista all’apice dello sconforto sentimentale: « In momenti come questo
si può scegliere: rinunciare e accettare uno stato di perpetuo zitellaggio per
finire poi magari mangiata dai pastori alsaziani, oppure no. Io ho scelto di
no. E la vodka».
Il diario di Bridget Jones - Bridget Jones’s Diary, regia di
Sharon Maguire, con Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth, Jim Broadbent,
Honor Blackman; commedia; Usa/Gran Bretagna/Francia; 2001; C.; dur. 1h e 37’
Voto
7½
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