Io ballo da sola - Stealing beauty
Regia di Bernardo Bertolucci
Cast: Liv Tyler, Sinead Cusack, Jeremy Irons, Rachel Wesz, Stefania Sandrelli, Jean Marais, Carlo Cecchi; drammatico; Gb/Ita/Fran/Usa; 1996; C
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Io ballo da sola
The dreamers
Io e te
Io ballo da sola è incentrato sull’epifanica scoperta
dell’amore da parte della protagonista, la semi-esordiente Liv Tyler, figlia del leader
degli Aerosmith Steven Tyler. La storia: dopo la morte della madre la
diciottenne americana Lucy Harmon viene inviata dal padre da una coppia di
amici, lo scultore Ian Greyson e la moglie Dana, in un’idilliaca villa sita nel
Chianti senese. Nel corso della vacanza nella suggestiva cornice toscana,
la ragazza scoprirà senza traumi eccessivi l’identità del suo vero padre e
perderà inoltre la verginità con un ragazzo del posto, sinceramente innamorato di
lei. Il tredicesimo film di Bernardo Bertolucci
segna un ritorno all’Italia quindici anni dopo La tragedia di un uomo
ridicolo, anche se le tematiche che attraversano la storia sono universali
e poco hanno a che fare con la realtà locale: anzi, la villa senese costituisce
una sorta di splendida bolla di vetro che incornicia le complesse vicende
esistenziali dell’assortito cast, contrappuntato dalle onnipresenti statue di
legno (create da Matthew Spender) che circondano la villa, specchio divergente
dei personaggi adulti della storia, ognuno ‘imbalsamato’ nella rispettiva posa.
Io ballo da sola
passa in agile rassegna temi quali l’amore, la morte, l’infrangersi dei vecchi ideali,
il suicidio e, ovviamente, la bellezza. Il tutto sempre risolto grazie all’aura
di avvenenza, incanto e freschezza diffusa dalla giovane protagonista
attraverso tutta la storia e propagata tra i vari personaggi, tutti maturi,
tutti appartenenti ad una élite intellettuale alternativa, per certi
versi contrapposta a livello estetico
alla purezza adamantina e felicemente na ïve della giovanissima
ospite. E non a caso il titolo originale era fortemente allusivo: Stealing Beauty,
equivalente a “rubando bellezza”, quasi che lo stellare cast di adulti
‘vampirizzasse’ la solare Lucy, un soffio d’aria fresca in un quadro estetico
perfetto sotto il profilo naturalistico (e sotto il versante intellettuale) ma
inevitabilmente immobile, quasi stantio. Dopo i tre kolossal precedenti
Bertolucci cambia registro raccontando con la consueta eleganza formale una storia di ordinaria
(ma elitaria) formazione. Nello straordinario cast oltre alla giovane
protagonista brilla anche Sinead Cusack, nella vita moglie di Jeremy Irons, che
qui interpreta uno scrittore colpito da malattia incurabile. Io ballo da sola
può vantare anche una colonna sonora notevole quanto accurata, con una gemma
del vecchio bluesman
Johnny Lee Hooker.
Io ballo da sola - Stealing beauty, regia di Bernardo
Bertolucci, con Liv Tyler, Sinead Cusack, Jeremy Irons, Rachel Wesz, Stefania
Sandrelli, Jean Marais, Carlo Cecchi; drammatico; Gb/Ita/Fran/Usa; 1996; C.;
dur. 1h e 58’
Voto
7½
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