Le avventure del giovane Molière
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori

Anno di grazia teatrale 1644: la compagnia del giovane Molière, appena ventiduenne, va in bancarotta e lui finisce dietro le sbarre per i debiti accumulati, ma riesce ad uscire di prigione per l’intervento del facoltoso Monsieur Jourdain, che lo fa portare a casa sua per prendere lezioni di recitazione dal migliore sulla piazza. Il ‘borghese gentiluomo’ intende avvalersi dei servigi del talentuoso artista per mettere in scena un atto unico che ha composto in onore di una giovane gentildonna ai cui favori egli aspira: Molière dunque dovrà fingersi un uomo di chiesa convocato espressamente per fare da tutore alla bella bella figlia di Jourdain, peraltro innamorata (ricambiata) di un giovanotto privo di mezzi. Molière avrà un gran da fare soprattutto per difendersi da Elmire, la moglie di Jourdain, che non apprezza affatto la presenza del presunto ecclesiastico che è giunto a turbare la sua quiete domestica: il compito per il nostro artista si rivelerà oltremodo ingrato in quanto ben presto egli sarà sopraffatto dal fascino discreto della padrona di casa la quale, oltre che bella, ama sinceramente il teatro ed è capace di riconoscere la bellezza in modo spontaneo.  Tra una lezione e l’altra, in cui scopriremo gemme di drammatica saggezza quali “La recitazione è un'arte in cui non si appare, ma si è”, Molière dovrà infine sacrificare la propria copertura ecclesiastica davanti alla bella Madame Jourdain, da cui dovrà a malincuore separarsi, scegliendo tra fare una cosa giusta seguendo la via dell’arte e rinunciare ad un amore impossibile. La seconda ipotesi consentirà a Molière di riversare sulla scena i molteplici spunti dell’intrigante avventura appena vissuta in compagnia di personaggi impagabili quanto realistici. Le avventure galanti del giovane Molière, firmato dal regista Laurent Tirard insieme allo sceneggiatore Grégoire Vigneron, riproduce in salsa transalpina il soggetto di Shakespeare in love, giusto con un filo di sagacia inventiva in meno. In ogni caso risulta ottima l’idea di raccontare un periodo di gioventù effettivamente lacunoso nella vita di Jean-Baptiste Poquelin in arte Molière. Il film, inquadrato in un’impeccabile struttura a cornice, è intrigante e godibile secondo copione, esattamente quanto ci potremmo attendere dalla verve del grande commediografo francese. Grande prova del cast nel complesso: sopra le righe il giovane Romain Duris de L’appartamento spagnolo, sempre più convincente, perfettamente in parte Fabrice Luchini e Laura Morante, bravissima come di consueto di qua e di là d’Oltralpe. Da vedere.

Voto 7½