runa Aprea e il realismo.
Bruna Aprea e
la mente umana e i suoi contrasti.
Bruna Aprea e la mente umana e i suoi
paradossi.
Bruna Aprea e il satirico sorriso del suo volto e dei suoi lavori.
Bruna Aprea e la dolce e silente tristezza dei suoi quadri.
Bruna Aprea e le sue Porcherie.
Ama chiamarle così, ironizzando, provocando e palesando una realtà più vera di se stessa. Il maiale, il Signor Maiale disprezzato da vivo e
onorato da morto. Animale di intelligenza estrema, Bruna ne fa un monumento
all’umanità.
Pittrice di livello internazionale,
nata nel 1945, è attualmente presente in collezioni in America, Australia
nonché in Europa; è stata allieva di Guttuso e dell’attendo ed
ironico Maccari da
cui ne trae il forte spirito di “rovesciare il mondo” per osservarlo da
un’altra angolazione.
Nei suoi ultimi lavori in esposizione alla Galleria
Scoglio di Quarto di Milano, propone una metaforica realtà vista da occhi
diversi e mossa dalla forza del pennello.
Il Maiale; figure “umane”, dalle
espressioni ineguagliabili, si nascondono dietro all’evidenza animale e gli
donano la forza mimica dell’uomo, così Bruna Aprea
vuole parlare e far parlare della società diventando una provocazione per menti
superficiali, un complimento per chi davvero conosce, è la doppia chiave di
ogni dipinto di ogni disegno.
Le chiama "Porcherie", quasi a voler simboleggiare la lotta
dell’uomo contro se stesso, pronto ad amarsi ed insultarsi. Le chiama porcherie
e sembrano figure nate dal paradiso delle fiabe, così reali, così vere, più
umane di ogni uomo. E sono solo maiali.
Immagini delicate, tonalità tenui, poetiche, descrivono con perfezione ogni
forma, ogni espressione in ogni suo piccolo particolare. Animale e essere
umano, per lo più donne, donne dai volti spenti e melanconici. Non vi è un
sorriso nei suoi quadri, eppure a prima vista trasmettono tanta allegria.
Espressioni soffuse, soffocate dagli stessi soggetti che cercano contatto,
compagnia. Il suino è socievole, cerca affetto, seppur consapevole del suo
triste destino.
Una parodia del mondo o una fotografia dello stesso con una
visione più profonda ed attenta?
Ogni tematica, dalla nascita alla vita affettiva, ai
richiami sessuali, appare sottile e tenue in questo mondo “porco”. “Porco” che Bruna usa per dare forza
alle sue idee, giocando molto sul significato attribuito dalla massa e sul
significato letterale del termine.
Sembra di parlare dell’arte per i sognatori, per i meno
fortunati dal grande cuore. Adottando questo animale, venerato per i suoi
prodotti, biasimato ed insultato per la sua vita, Bruna scrive
la storia dell’uomo, metaforicamente conteso fra realtà e pensieri nascosti.
Una tematica attuale, nata con l’essere umano e che lo accompagnerà fino al
termine della sua esistenza.
Ed è così che la Galleria Scoglio di Quarto a
Milano ha voluto Bruna Aprea
donando sapientemente all’artista luminosi spazi delle sue sale. Vi sono
esposte 20 fra i più significativi quadri che vanno a mimare le tappe della
vita umana divisa fra pensiero e realtà, dalla nascita alla fine.
E dopo questo “Porco Mondo” cosa ci sarà?