Il terzetto di San Diego ha conquistato il successo con l'album d'esordio I oughtta give you a shot in the head for making me live in this dump, 'lanciato' grazie agli orologi Breil
Ormai succede sempre più spesso che uno spot contribuisca al successo di un album, trainato a forza in top ten dal singolo utilizzato a fini pubblicitari. Qualche esempio? Si va da Shaggy, divenuto noto per Mr. Boombastic, passando per gli Smoke City fino a Midge Ure, che ha avuto un successo mondiale grazie allo spot che aveva Breathe come soundtrack molto dopo l'uscita dell'album che lo conteneva, passato pressoché innosservato. Ma gli esempi si sprecano, e la stessa cosa, con la complicità mediatica degli orologi Breil, è accaduta agli Shivaree con Goodnight Moon, singolo contagioso e dalle sonorità ombrosamente oniriche, anche grazie al fascino emanato a piene note dalla seducente voce di Ambrosia Parsley, classe 1971, la bella cantante del trio californiano. La forza del singolo ancora una volta ha colpito trascinando ai piani alti delle charts anche l'album dal quale è stato estratto, un disco che rischiava già di passare alla storia per il titolo, chilometrico e dall'origine davvero curiosa: l'album d'esordio degli Shivaree s'intitola infatti I oughtta give you a shot in the head for making me live in this dump, ovvero letteralmente "Dovrei spararti un colpo in testa perché mi fai vivere in questo schifo", battuta ripresa da una nota serie TV americana in cui una mucca inghiotte una radiolina che, nel momento in cui il veterinario la estrae dall'animale, diffonde un verso di una canzone che cita proprio tali parole. Gli Shivaree oltre che dalla Parsley, leader ed autrice della gran parte delle canzoni del gruppo, sono formati da Duke McVinnie alla chitarra ed al basso, e da Danny McGough alle tastiere ed al gizmo: il terzetto si è formato a San Diego quasi per caso ed ha esordito a fine 2000. La tracklist di I oughtta give you a shot in the head for making me live in this dump conta dodici brani in tutto, per quanto il primo e l'ultimo siano da considerarsi brevi ma succosi divertissements. Nel complesso l'album non vive solo di Goodnight Moon, canzone sicuramente deliziosa, ma di diversi episodi di ottimo livello che spaziano tra rock, soul, folk ed un po' di jazz in sottofondo ad amalgare il tutto: il risultato è un sound variopinto, pieno e 'sporco' al punto giusto. Sono degne di segnalazione Bossa Nova, languidamente mossa e dal ritmo intrigante, il pimpante folk rock di Daring Lousy Guy, in cui la Parsley ricorda non poco Sheryl Crow, I don't care, davvero d'atmosfera, quasi di un'altra epoca, le divagazioni funkeggianti di Pimp, l'intensità di Idiot Waltz, una ballata che a Tom Waits (che pare gli Shivaree frequentino) piacerebbe, e la breve Ash Wednesday, che in poco più di un minuto coniuga emozioni e lirismo. Da rilevare infine si tratta di un album che ad ogni ascolto lascia trasparire nuove sfumature ed intriga sempre più per il suo groove screziato: non siamo a livelli inauditi ma gli Shivaree sin dall'esordio hanno dimostrato d'avere talento da vendere, un gran bel sound, oltre ad una solista dall'ugula sexy come , capace d'assicurare brividi a ripetizione.
Shivaree, I oughtta give you a shot in the head for making me live in this dump [Emi 2000]
Voto
7+