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  23/04/2024 - 23:38

 

  home>musica > rock

Scanner - musica
 


Radiohead
Ok computer
Rock del nuovo millennio
[Capitol] 1997

 




                     di Laura Rostiti


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Per quelli che non hanno ancora avuto occasione per ascoltare il gruppo di Oxford ...un consiglio: non aspettate la prossima uscita, ma andate a ripescare il loro album, che risale al giugno '97 ha siglato con la Capitol un successo che li ha "scaraventati nel grembo della popolarità", come ha dichiarato il cantante, Thom Yorke.

Se i precedenti albums, 'Pablo Honey' e 'The Bends' erano le ipotesi (peraltro ottime), possiamo dire che OK COMPUTER è la tesi! Il loro stile trova qui il terreno della sperimentazione, e li colloca definitivamente (e all'unisono) tra le migliori bands del nostro secolo...

L'album è ricco di arrangiamenti elettronici (un pezzo, 'Fitter Happier' è addirittura recitato dalla voce del computer), ma non scade mai nel finto o nel 'precostruito', tutto è studiato accuratamente dalla band inglese per offrire un suono molto raffinato e, contemporaneamente, spontaneo. Come testimonia il titolo, c'è una sorta di tributo alla tecnologia, questo mostro affascinante e terribile, e che è l'essenza dei nostri 'tempi moderni'...OK e COMPUTER sono due parole universalmente valide, riconosciute in ogni parte del mondo, a testimonianza del fatto che ci stiamo dirigendo verso un futuro dominato dalla tecnologia...(se non ci credete, ascoltate 'Let Down').

Le influenze sono numerose, i Radiohead amano ascoltare ogni tipo di (buona) musica, ma qui, in particolare, hanno "agito" Ennio Morricone (W l'Italia!), come si può ascoltare dall'inizio di 'Subterranean Homesick Alien', ed anche le sonorità digitali tipiche del grande Vangelis.

Naturalmente non manca lo stile più "acustico", che ha caratterizzato il precedente album 'The Bends', (1995, vedi: 'High & Dry', 'Fake Plastic Trees', 'Nice Dream', 'Bullet Proof') e che qui si ripropone in pezzi come 'Karma Police' (davvero un gran bel video, pure!), 'Climbing Up The Walls', o nelle più malinconiche, 'Lucky' (nelle primissime note c'è una straordinaria somiglianza con la voce di Jim Morrison...) e 'The Tourist', ottimo pezzo di chiusura dell'album. A proposito del passato, 'Planet Telex', che apriva 'The Bends' ha trovato la sua coerente continuazione in 'Airbag', pezzo che sprizza di ottimismo ("I'm back to save the universe"), sottolineato da arrangiamenti davvero geniali.

Tra i momenti più movimentati, che ricordano i tempi passati di 'Pablo Honey' (primo album, 1993), vale la pena ricordare 'Paranoid Android', primo singolo che ha stupito non poco per la durata (6 min.) e per il suo intersecarsi di tre melodie, in un crescendo quasi folle, ma sapientemente dosato. Se invece volete spaventare il vostri vicini, ascoltate a volume massimo la batteria trascinante di'Electioneering': risultato assicurato. Nel peggiore dei casi...usciranno sul terrazzo a ballare.

Nota particolare a 'No Surprises': dalla melodia, quasi ironica, che riporta ad un carillon o ad una ninna nanna, scaturisce un testo tutt'altro che sereno, ma rassegnato e triste...tanto che questo pezzo si potrebbe definire

un 'ossimoro musicale'.

Infine, ecco il pezzo a mio avviso più struggente dell'intero album:

'Exit Music'. Scritto per la colonna sonora dell'ultima versione di 'Romeo and Juliet' è così intenso da provocare i brividi...forse per il testo, così intimo, o per la chitarra, così delicata, o per il finale, che esplode dopo un continuo, disperato crescendo...o forse per tutto questo, a voi la scelta...

Ecco perché i Radiohead sono considerati i creatori del 'Rock di fine millennio'...quando una band ha il futuro come filo conduttore, all'insegna della passione musicale pura e semplice, senza strumentalizzazioni di mercato...allora si può parlare di un vero e proprio fenomeno.

Voto 9 

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