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  27/04/2024 - 02:43

 

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Scanner - musica
 


Radiohead a Firenze
Gli applausi di 30000 fan
Successo per la band di Oxford al concerto del 23 settembre 2012 alle Cascine
In scaletta grande attenzione per le avvolgenti note di The king of limbs, In Rainbows e Kid A. Nel mezzo tutti in coro a cantare Paranoid android e Karma Police

 




                     di Giovanni Ballerini


Radiohead Alle Cascine 2012
Radiohead tour 2012
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Radiohead: Ok computer
Radiohead: Kid A
Radiohead: Amnesiac


Oltre 30000 spettatori hanno applaudito l’ottimo show che i Radiohead hanno tenuto domenica 23 settembre 2012 al Parco delle Cascine di Firenze e più precisamente al Prato delle Cornacchie accanto all’Anfiteatro delle Cascine, in viale dell’Aeronautica. Per arrivarci, più di qualche difficoltà di parcheggio: era evidente lo scopo di disincentivare l’uso di veicoli a motore, ma qualche navetta e parcheggio dedicato avrebbe sicuramente semplificato la situazione. Difficoltoso anche entrare e uscire dalla sede del concerto: un percorso tortuoso e lungo, con troppe transenne e pochi varchi aperti, ha dato vita ad autentici ingorghi di pedoni. Ma veniamo al visionario set dei Radiohead, che ha appassionato i migliaia di fan. Alle 21,30 precise è partito un concerto travolgente che fino alle 23,40 ha fatto sussultare i cuori. L’inizio percussivo, con solo la chitarra di Yorke a tenere il passo di un muro di percussioni che ha visto protagonisti a rullanti e batterie tutti gli altri componenti della band. In uno scenario in continuo divenire, in cui i giochi di luce e le proiezioni hanno scandito il ritmo, il gruppo ha riannodato il filo della creatività, mischiando successi (soprattutto dagli ultimi tre degli otto album del gruppo) a remix e nuove sperimentazioni, tecnologia e avanguardia a momenti più onirici in cui è stata soprattutto l’inconfondibile voce di Thom Yorke a guidare lo spettatore in ambienti sonori introspettivi, cupi, nella ballabilità di un’elettronica non modaiola. Esplosioni di note e delicati interludi acustici? Poco importa quando l’estro e la sensibilità musicale illuminano nuove frontiere sonore. Bellissimo l’impianto visuale in cui nove schermi messi in perpendicolare e imbrigliati da fili (per muoverli e dare vita a inedite prospettive) hanno creato ambientazioni sempre magiche e futuribili. Altri schermi sulla sommità del palco e dietro i musicisti per pennellate astratte, proiezioni e pennellate di luce. Chitarre in evidenza, poi la macchina musicale si colora sempre di più di tinte elettroniche, delle suggestioni di un pop cangiante che stupisce e affascina. In scaletta, come dicevamo, grande attenzione per le avvolgenti note di The king of limbs (l’ultimo album, di cui la band di Oxford in queste session propone la maggior parte dei brani), tanti pezzi anche del penultimo In Rainbows e Kid A. Nel mezzo tutti in coro a cantare Paranoid android e Karma Police. Alla fine c'è la sicurezza di avere assistito a un concerto ipertecnologico e poetico al tempo stesso, uno show capace di spiazzare e convincere, uno spettacolo che invita a sognare e fa tornare voglia di ascoltare musica. Soprattutto dal vivo.

Voto 8 

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