Poche
pop bands hanno saputo colpire
l'immaginario collettivo coniugandovi uno strepitoso successo commerciale al
pari dei Queen,
sia prima che dopo la drammatica scomparsa del leader Freddie
Mercury, nel 1991, che lasciò nei fans
del gruppo un vuoto incolmabile. I Queen
si sciolsero nell'aprile dell'anno successivo dopo un monumentale concerto allo
stadio Wembley di Londra, nel corso del quale il Gotha del pop mondiale interpretò le loro canzoni. La band ritornò ad incidere un EP con George Michael, Five
live, nel 1993; nello stesso anno uscì postuma anche Living on my own di Freddie Mercury e,
due anni dopo, è stata la volta della pubblicazione di un album di inediti, Made
in Heaven, che ha completato il processo di beatificazione di un eroe
musicale del XX secolo. Greatest Hits III si affianca alle
due ormai classiche antologie del 1981 e del 1992, due best of di straordinario successo commerciale – e con un altissimo
tasso di valore artistico aggiunto, questo va detto –. La terza antologia più
che altro ha senso dal punto di vista riepilogativo, perché serve semmai a fare
il punto dei Queen
nel periodo post-Mercury; il "più" che segue il nome del gruppo
allude infatti alle numerose collaborazioni che rileggono i brani storici del
gruppo, oltre ad una manciata di significativi episodi solisti: dal repertorio personale di Mercury
sono estratte l'epica Barcelona (con
il soprano Monserrat Caballé), la postuma LIving
on my own e The great pretender,
mentre il chitarrista Brian May contribuisce con la verve della sua Driven by
you. L'antologia presenta diciassette brani complessivi: apertura
emotivamente obbligata con The show must
go on interpretata dal terzetto superstite con Elton John, segue la
versione remixata di Under pressure
con David Bowie; più in là arriva anche il vero apice emotivo della raccolta,
col 'duetto a quattro' di Somebody to
love, magnificamente interpretata da un George Michael in gran forma,
mentre l'ultimo remix è affidato all'onnipresente collaborazionista Wyclef Jean
in Another one bites the dust. Altre
hits degne di segnalazione – molte
estratte da Made in Heaven – sono
Too much love will kill you, la
bella You don't fool me, Princes of the universe (già nella
colonna sonora di Highlander) e
sicuramente anche Let me live, che
ha il gran merito di ricordarci che, in quanto a vocalismi, i Queen sono stati secondi forse soltanto
ai Fab Four. L'antologia si completa anche con qualche (evitabile) riempitivo,
ma è certo che i fans storici non
vorranno perdersela ugualmente.
Queen +, Greatest Hits III [Parlophone 1999]
Voto
7-
|
 |
|