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  25/04/2024 - 14:32

 

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Pistoia Blues 2001
Il bilancio della XXII edizione
La serata che più ha rispecchiato il nome della manifestazione è stata quella di sabato 14
Il festival 2001 si è tenuto da venerdì 13 a domenica 15 luglio

 




                     di Massimiliano Franchi, Alessandro Staderini


Carvin Jones live 2002
Carvin Jones a Pistoia Blues 2001
Pistoia Blues 2001


Nella consueta sede di Piazza del Duomo a Pistoia, si è svolta nei giorni 13, 14 15 luglio, la XXII edizione del Pistoia Blues festival, preceduta il 30 giugno da una data del grande Van Morrison.

Anche quest'anno l'evento ha richiamato moltissimi affezionati a questo genere musicale, nonostante la presenza sul palco di artisti non sempre legati alla musica blues vera e propria (Pino Daniele, David Byrne, Hooverphonic).

La sera che più ha rispecchiato il nome della manifestazione è stata quella di sabato 14, alla quale hanno partecipato artisti nuovi e vecchi, ma che da sempre portano alta la bandiera della musica del diavolo.

Il primo ad esibirsi è stato Carvin Jones, autentico funambolo della chitarra, a metà strada fra Stevie Ray Vaughan e Jimi Hendrix. Concerto duro e graffiante, fatto di cover di molti artisti che hanno segnato la scena blues e rock'n'roll per molti anni, fra i quali Chuck Berry, Cream e i due a cui si ispira di più, proprio Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan. Peccato che per alcuni problemi di amplificazione non sia stato possibile gustare appieno la sua performance.

Subito dopo è toccato alla band, Rudy Rotta Blues Band, gruppo italiano ma che vanta tour e collaborazioni con artisti americani del calibro di B.B. King, Allman Brothers, Luther Allison, John Mayall, accompagnata per l'occasione da Brian Auger all'organo Hammond. Poi è salito sul palco Popa Chubby, chitarrista bianco di New York, e l'atmosfera si è fatta subito incandescente, peccato che, per motivi di tempo, abbia suonato veramente poco.

Con il calare del buio arriva John Hammond, uno dei più grandi chitarristi viventi, 35 anni di carriera con circa 40 dischi alle spalle e collaborazioni con tutto l'universo blues. Figlio dello scopritore di talenti John Hammond senior (B.Springsteen, B. Dylan, Stevie Ray Vaughan), ha presentato da vivo il suo ultimo disco contenente tutte cover di canzoni di Tom Waits. GRANDIOSO.

Penultimo artista della serata è stato John Mayall, polistrumentista inglese sempre un po' troppo attaccato alla musica che ne ha fatto un mito, tipico blues bianco anni '70.

Uno che con il Pistoia blues festival non c'entrava niente era sicuramente Jeff Beck, artista chiamato per concludere la serata del 14; sono anni oramai che non fa un disco degno di nota e in effetti anche la sua performance non è stata assolutamente al pari della fama che si porta dietro. Un insieme di suoni molto più vicini alla sperimentazione, una scenografia che sembrava la brutta copia di un palco dei Pink Floyd, ma soprattutto una mancanza di calore e coinvolgimento che serate di questo tipo richiedono in grandi quantità. Nel complesso una bella serata; unico appunto che possiamo fare all'organizzazione è che oramai sono diversi anni che il Pistoia blues festival si sta avvicinando alla musica più commerciale, relegando in spazi sempre più piccoli quella per cui il festival stesso è nato (tanto per fare un esempio il bravo Nick Becattini, bluesman italiano con molti dischi alle spalle ed originario proprio di Pistoia e che ha in uscita un nuovo CD proprio adesso è stato relegato la domenica pomeriggio in un altro luogo). Potremo sicuramente fare a meno di vedere sul palco artisti che con il blues non c'entrano magari riempiendo i loro spazi con artisti italiani e stranieri sconosciuti, che sicuramente non faranno riempire la piazza, ma che contribuiscono a tenere vivo l'interesse per questo tipo di musica.

Voto 8 

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