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  24/04/2024 - 18:06

 

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Scanner - musica
 


Jewel
Pieces of you
[Atlantic 1995]

 




                     di Paolo Boschi


Pieces of you
This way


L'album d'esordio della giovane Jewel Kilcher (classe 1974) è stato pubblicato nel 1995, ma ha impiegato quasi due anni per conquistare le classifiche americane e vendere oltre tre milioni di copie, ben tre anni prima di essere conosciuto anche in Italia. Non è la prima volta che simili anomalie scardinano il sistema del music business, ma il ritardo fisiologico con cui il disco è sbarcato in Europa ha procurato a questa cantautrice originaria dell'Alaska un fantastico biglietto da visita: durante la sua lunga ma costante scalata alle charts Pieces of you ha infatti suscitato un nugolo di approvazioni 'eccellenti' - anche da parte di Bob Dylan e Neil Young -, e lo stile di Jewel è stato accostato al folk-pop di Tracy Chapman. Il percorso interno del disco è dichiaratamente intimistico, dettaglio normale considerando che la gran parte dei brani la giovane artista (che si diletta anche di poesia) li ha scritti in tarda adolescenza, tra i diciassette ed i diciannove anni: le canzoni, spesso accompagnate soltanto dalla chitarra acustica, parlano di storie d'amore e vi traspare una vena di soffusa malinconia. La voce di Jewel da tonalità quasi infantili (in Pieces of you o in Near you always), dolcissime, sa farsi morbida e sinuosa, più 'adulta' e affascinante, in brani come Foolish games o Little sister - dove è davvero molto vicina allo stile della Chapman -. Tra le quindici canzoni che compongono l'album le più riuscite sono sicuramente il pezzo d'apertura, la splendida Who will save your soul, e la struggente You were meant for me. E’ nata una nuova stella del folk a stelle e strisce? Forse, ma lo sapremo tra qualche tempo e qualche disco più avanti, intanto prendiamo atto di Pieces of you, sicuramente convincente, spontaneo ed intenso.

Jewel, Pieces of you [Atlantic 1995]

Voto 7½ 

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