Album d'esordio di Natalie Imbruglia, giovane cantante italo-australiana, Left of the middle si rivela una piacevole sorpresa fin dal primo ascolto e non si esaurisce affatto al singolo d'apertura, Torn, diventato in breve tempo un successo internazionale assolutamente fuori dalle attese. Nel percorso tracciato dai dodici brani che compongono questo lavoro si avvertono numerose influenze di buon livello (pop): nella sinuosa Leave me alone per esempio c'è qualcosa della versione 'matura' di Madonna, ascoltando Big mistake si sente l'eco della Morrissette o, infine, in Intuition e nella splendida One more addiction sembra dominante la musica di Sheryl Crow. La bella Natalie Imbruglia, classe 1975, è arrivata alla carriera canora dopo aver interpretato un pugno di spot ed un'esperienza attoriale in una soap opera australiana diffusa anche nel Regno Unito: poi Natalie ha tentato il grande salto musicale trasferendosi a Londra e, proprio quando stava per mollare, ha avuto la fortuna di incidere Torn, una canzone con la quale la cantante norvegese Trine Rein qualche anno prima aveva tentato la scalata alle charts che a Natalie Imbruglia è riuscita al primo colpo. Probabilmente tra qualche anno, se alla cantante dagli occhi di cerbiatto riuscirà di confermare le consistenti speranze del debutto, i molteplici 'echi' che si avvertono nel suo primo album saranno interpretati come le sfaccetture del suo variegato stile personale. D'obbligo segnalare in particolare il ritmo incalzante di Don't you think? e Impressed cui seguono, in un'alternanza tematica di luci ed ombre, Wishing I was there e City, poi, dopo un'attesa di cinque minuti, la Imbruglia chiude Left of the middle con una title track all'insegna della freschezza vocale. Un debutto complessivamente al di sopra della media: la ragazza ha buoni numeri vocali, soprattutto in versione 'grintosa'.

Voto 7