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  19/04/2024 - 02:55

 

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Scanner - musica
 


Elisa
Pipes & flowers
[Sugar 1997]

 




                     di Paolo Boschi


Lotus
Then comes the sun
Asile's World
Pipes & Flowers


Si chiama Elisa Toffoli, in arte semplicemente Elisa ed è di certo la cantante emergente di maggior talento esplosa negli ultimi tempi sulla scena musicale italiana, e nonostante la scelta di esordire con un album di canzoni interamente scritte da lei in inglese, lingua d'espressione dichiarata. Originaria di Monfalcone, in provincia di Gorizia, ad appena 20 anni ha vinto due dischi di platino con l'album di debutto Pipes & flowers, distribuito dalla Sugar di Caterina Caselli - l'etichetta discografica che ha lanciato Andrea Bocelli, per intenderci -. Elisa vanta un passato da bambina prodigio, da corista a cabarettista, fino ad un'adolescenza divisa tra un'orchestra swing e un gruppo punk. Tra le sue influenze dichiarate compaiono cantautrici contemporanee come Tori Amos, PJ Harvey e Bjork, nomi di grandi vocalists come Aretha Franklyn, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, ed un amore spassionato per i Sonic Youth. La cosa che più sorprende in Pipes & flowers fin dal primo ascolto è la voce di Elisa, matura sotto ogni aspetto, in grado di raggiungere vette espressive notevoli, in certi punti da brividi. Delle canzoni dell'album è autrice in proprio, sia delle musiche che dei testi, la stessa Elisa; il lavoro d'esordio si presenta ricco dal punto di vista simbolico e metaforico: i brani, spesso nati da riflessioni personali sulla vita e propongono un variegato percorso tra rock e rhythm'n'blues, tra pop e ballate decisamente suggestive. La prima edizione di Pipes & Flowers comprendeva dieci canzoni (più un remix di Sleeping in your hand): nella ristampa del 1998 alla tracklist si è aggiunto anche il singolo Cure me. L'album prende avvio con il suono pieno ed intenso di Labyrinth, in cui Elisa mette in mostra uno stile canoro sulla scia di Alanis Morissette. Dopo il cambio di registro di Mr. want si passa all'atmosfera in suggestivo crescendo di Sleeping in your hand e qundi al groove cupamente elettronico di Shadow zone, felicemente contaminato in direzione soul. La gemma dell'album è in posizione centrale: l'intensa ballata A feast for me, a tratti semplicemente da brividi. Pipes & Flowers si rivela comunque intrigante nel complesso: vi si respira di frequente un'atmosfera da garage band di classe (per quanto l'associazione possa parere ossimorica), che propone un sound pieno e graffiante (secondo copione, trattandosi di una produzione di Corrado Rustici). Non c'è un brano riempitivo, neanche quando si tratta di canzoni solari e ridenti, come New kiss, deliziosa nella sequenza di gorgheggi alla Morrissette nel bridge centrale. L'album si chiude con la pressante progressione rock di Tell me, con una bella ballata come The marriage e quindi con l'esplosione soul di Inside a flower. C'è una nuova piccola grande performer in giro, si chiama soltanto Elisa, probabilmente il debutto più significativo dell'anno di grazia musicale 1997.

Elisa, Pipes & flowers [Sugar 1997]

Voto 7½ 

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