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  23/04/2024 - 09:08

 

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Scanner - musica
 


Wyclef Jean
The Ecleftic
[Columbia 1999]
Il secondo album solista dell'ecleftico leader dei Fugees

 




                     di Paolo Boschi


Eccentrico, estemporaneo, ‘ecleftico’: sono tre aggettivi che ben definiscono lo spirito della seconda prova solista (dopo il debutto nel 1997 con The Carnival) di Wyclef Jean, collaborazionista eccellente del variegato mondo del pop. The Ecleftic è un album fondamentalmente hip hop all’interno del quale trovano spazio i generi più disparati: trattasi anche di un disco fortemente autoironico, non a caso Wyclef Jean ci propone come prima delle diciannove tracce complessive proprio un dialogo telefonico (simultato) tra lui stesso ed Tommy Mottola, gran capo della Columbia Records, che si ostina a richiedergli un nuovo disco dei Fugees e non pare minimamente interessato a quello del buon Wyclef. A ruota chiaramente arriva Where Fugees at?, codificazione hip hop della richiesta espressa dal discografico telefonicamente (nonché dei dubbi e delle speranze dell’artista in merito). Successivamente si comincia con il gioco delle contaminazioni: la prima è un succoso mélange tra l’attempata star country Kenny Rogers in primo piano e il groove dei Pharoahe Monch in sottofondo. Procedendo per la tracklist corre l’obbligo di segnalare anche il ridente duetto con il campione di wresting “The Rock” in It doesn’t matter, rap aggressivo con un contagioso ritmo reggae. The Ecleftic è un disco che presenta molte curiosità e perfino qualche perla: prima di tutto la splendida 911, ballata reggae amplificata dalla potenza vocale soul della brava Mary J. Blidge, il curioso preludio col campionamento di O’ sole mio nello stringente hip hop di Pullin’ me on, poi sicuramente la vena impegnata di Diallo, nella quale Wyclef Jean e Youssou N’Dour duettano in memoria del giovane immigrato africano assassinato dai poliziotti newyorchesi, una ballata intensa che ricorda a tratti il grande Bob Marley. E proprio Marley continua a costituire la musa di riferimento di Wyclef Jean nella cover di Wish you were here, indimenticabile ballata dei Pink Floyd, interpretata (forse) come avrebbe fatto il compianto Bob. Altri brani da segnalare sono Something about Mary e le collaborazioni eccellenti di Runaway con gli Earth Wind & Fire e del dub plate con Withney Houston. Album interessante e molto vario: Wyclef Jean parte dalle radici del rap per sperimentare le molteplici contaminazioni musicali dettategli dal suo ‘ecleftico’ estro...

Wyclef Jean, The Ecleftic [Columbia 1999]

Voto 7 

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