partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Muse
Will of the people
Patti Smith
Banga
Amy MacDonald
This Is The Life
Red Hot Chili Peppers
I’m with you
Led Zeppelin
Mothership
Anna Calvi
Anna Calvi
Coldplay
Mylo Xyloto
Ben Harper
Give ‘till it’s gone
Gomez
Whatever's on your mind
Foo Fighters
Wasting Light

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  24/04/2024 - 07:21

 

  home>musica > rock

Scanner - musica
 


Amy Correia
Carnival love
[Capitol/Emi 2000]

 




                     di Paolo Boschi


Dopo Sheryl Crow, Jewel e Alanis Morissette dal Nord America arriva una nuova giovane cantautrice con molti punti in contatto con questo trio di nomi illustri materializzatisi letteralmente dal nulla: si chiama Amy Correia ed ha pubblicato di recente il suo primo album, Carnival love, che non è un capolavoro assoluto ma lascia intuire che la ragazza ha stoffa, una voce decisamente particolare e un pugno di canzoni minimaliste in cerca di un pubblico. A occhio e croce di quello europeo, dato in America raramente la canzone d'autore ha trovato asilo politico, ritagliandosi semmai uno spazio di nicchia. Per essere giovane, Amy Correia è giovane, ma il debutto è arrivato in età non verdissima, a trentadue anni (è nata a Lakeville, nel sud del Massachussetts, nel 1968), un esordio ritardato e non folgorante come quello della ventinovenne Macy Gray, ma comunque degno d'attenzione. Il disco presenta tredici tracce per poco meno di quarantasei minuti: le canzoni non sono troppo varie, scivolano dal bozzetto minimalista ad un preludio di rock epico. In tal senso è quanto mai significativa Carnival, una canzone in cui la giovane artista prende la rincorsa da lontano: un riff di chitarra acustica di sapore country innesca la salita a vertici inattesi e molto, davvero molto suggestivi, ed epici, con qualcosa dentro dello spirito di Patti Smith. I brani di Amy Correia catturano nel momento con la forza dell'intensità, qualità che regna sovrana in questo disco: fin dal brano apripista, una dolcissima nenia intitolata Angels collide, eterea, sognante ed onirica. L'attacco minimalista è variato dal cambio di marcia della successiva Fallen out of love, che affonda a piene note nel retrogusto folk del repertorio di Sheryl Crow. In ambito folk sorprende la delicatezza della deliziosa Starfishin': un banjo, una voce, una piccola magia. E piccole magie, soltanto un po' più movimentate e solari, sono ad un dipresso anche le successive Life is beautiful e Daydream car, un contagioso country blues dove la Correia ricorda stavolta - se non amate i paragoni, lasciate perdere... - lo stile di Alanis Morissette, non imitata ma personalizzata (questione di dettagli...). Stesso discorso anche per He drives it: ma si tratta di uno stile fatto proprio, non c'è niente da fare, il paragone si ferma al primo impatto. Questa ragazza che riesce a comunicare emozioni senza il minimo sforzo apparente chiude il discorso-debutto con Yours, un brano di quelli che un secondo dopo l'altro arrivano dritti al cuore e solo dopo salgono al cervello, razionalizzando. Non c'è che da augurarle che la miglior fortuna (in termini commerciali) e di acquisire ancora più padronanza dei propri mezzi: la musica, fin troppo massificata, ha decisamente bisogno di persone vere. E questa sensazione Carnival love la trasmette.

Amy Correia, Carnival love [Capitol/Emi 2000]

Voto 7+ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner