The Chemical Brothers - Come With Us, Virgin, 2002
The Chemical Brothers - Surrender, Virgin, 1999
Superstar djs, here we go.....".
Attesissimo terzo cd di Chemical Brothers, leaders delle rivoluzione "non musicista". Surrender si muove su tre livelli, antagonisti e complementari, e rappresenta il riaggiungimento della sintesi solo preannunciata dai precedenti Exit planet dust e Dig your own hole.
Da un lato i Nostri recuperano la techno, con i suoi ritmi inconfondibili frammentati e martellanti mentre altri artisti (Moby, Orbital) nati con essa si muovono verso scenari più morbidi e classici. In controtendenza, con il singolo Hey boy hey girl, con Under the influence e Out of control, con lo sguardo fin dai titoli rivolto allo spirito dei raves ed a voler dimostrare che la monotonia ai confini dell'irritabilità può essere scongiurata se dietro ai piatti ed alle drum machines ci sono degli artisti (quali i Chemical sono e, soprattutto si sentono).
Oltre, ed è la prima volta che accade, Chemical Brothers riecheggiano e riportano la mente a classici del recente passato elettronico e contaminatore, dai Kraftwerk a Terry Riley, a David Byrne e Brian Eno (Surrender iterativa, l'utilizzo dei suonini casio in Music: response, Orange wedge nell'incedere funkeggiante).
Infine, e per quanto si prodighino a negarlo, l'invasione nella sfera della 'canzone rock' per quanto interpretata con uno spirito ed una capacità elettro-innovatrice che strabilia (Let forever be insieme a Noel Gallagher, Asleep from day con la voce velvetiana di Hope Sandoval dei Mazzy Star e Dream on con Jonathan Donahue dei Mercury Rev).
Al centro di tutto ciò, il manifesto attuale si chiama The sunshine underground, dove gli elementi del disco si concentano in un lungo svolgersi in crescendo percussivo psichedelico che riecheggia l'immagine di partecipazione collettiva anni settanta della copertina. Indubbiamente un album complesso ed affascinante, che conferma i Chemical Brothers all'apice della moderna creatività musicale.
Voto
8