Ma torniamo a Come With Us, che esce proprio quando il primo singolo ufficiale, il solare " Star Guitar", grazie al video di Michael Gondry , accede ai piani alti della programmazione televisiva. Il video è un viaggio psichedelico nel quale la musica e il paesaggio si fondono e si modificano a vicenda, una lunga soggettiva che ha come colonna sonora l'ennesimo capolavoro di Tom Rowlands ed Ed Simmons. Come With Us vanta un sound duro e ipnotico ed è impreziosito dall'esclusiva partecipazione di Beth Orthon e Richard Ashcroft (che con le irruzioni vocali aggiunge fascino al lavoro), ma soprattutto da uno stile che riesce sempre a sorprendere, ad affascinare gli amanti delle novità. Ma non solo loro, visto che i Chemical Brothers ti invitano a seguirli nel loro nuovo viaggio musicale: così dice il loro spot in promozione, ma noi aggiungiamo, proponendo un album ancora una volta davvero formidabile. Come With Us è infatti un lavoro magistrale, nato sul crocevia ideale delle alchimie di fine millennio: dalla techno al funk, dalla psichedelia, al rock, passando per l'acid house e la dance più evoluta. Come With Us è un treno in corsa che travolge e affascina, ancor più del precedente "Surrender", che già aveva stregato il pubblico di mezzo mondo con le sue vibrazioni positive. E se il già celebre brano "It began in Africa" aveva fatto intravedere le nuove frontiere della techno più tribale, Come With Us sembra ripercorrere (e dare nuovi suggerimenti) la cultura dei rave, si esalta in track techno e big beat, proponendo nuove frontiere per la west coast americana (ma anche per il suono d'oltremanica) del futuro. I due pionieri dei block rockin' beats propongono una sorta di rivincita creativa della nuova dance, che grazie a intelligenti contaminazioni, si trasforma in un arte concettuale, in una tavolozza di sensazioni che descrivono a meraviglia i tempi che viviamo. Non solo a livello musicale.

The Chemical Brothers, Come With Us [Virgin - 2002]