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  24/04/2024 - 21:48

 

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Scanner - musica
 


Tonino Carotone
Mondo difficile
[Virgin 2000]
La vida intensa dello zingaro del cuore

 




                     di Paolo Boschi


Di per sé immaginarsi un cantante spagnolo a mezzo tra Manu Chao e Adriano Celentano è cosa ardua, se poi il medesimo presenta pure un look tra il gitano e il mafioso di terza categoria, oltre ad un nome che richiama apertamente Renato Carosone, allora ci troviamo veramente in una realtà alternativa, o quanto meno in un Mondo difficile, per l'appunto il titolo dell'album di Antonio de la Cuesta da Pamplona alias Tonino Carotone: un passato da cultore di musica leggera italiota ed una gioventù assai punkeggiante. Già, perché spogliato dal cappellaccio nero a tesa larga (ad eclissare la calvizie) e dal vestito gessato scuro di copertina, l'ultima sorpresa della musica latina con i suoi trent'anni riserva meraviglie insospettate anche sotto il profilo anagrafico. Il suo successo è divampato con il singolo Me cago en el amor (poi diventato soundtrack dello spot Fila) ed un video dove l'artista iberico brilla tra bambole gonfiabili e bar di dubbia fama, col suo look finto anni Cinquanta ed un refrain ormai divenuto mitico (e ripetuto anche in Acabarás como siempre): "E' un mondo difficile, è vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto". In vita sua Carotone è stato un po' di tutto: cantante punk si diceva, ma anche anarchico e antiproibizionista, nonché frontman di una band di autentici pseudo- messicani: Antonio de la Cuesta i suoi miti musicali italiani - Adriano Celentano, Renato Carosone, Rita Pavone, Fred Buscaglione, Mina, Albano e Romina - li ha conosciuti in TV ed ha continuato a celebrarli anche nel suo album: non a caso nelle quattordici tracce di Mondo difficile trova spazio anche una cover di Tu vuo' fa l'americano di Carosone, come pure un'insolita versione antimilitarista di Sapore di sale di Gino Paoli ( Sapore di mare). Quanto alla musica Mondo difficile sempre una megainsalatona di generi: momenti swing alternati a piccole dosi di canzone d'autore, un po' di sound hawaijano e di reggae all'acqua di rose, schegge di ska e tex mex, sprazzi di valzer e quantità industriali di tarantella con copiose smandolinate a marcare le melodie. Il tutto cantato in un improbabile 'itagnolo' o 'spagnoliano' che si adatta a perfezione con la vena di decadenza perifica che aleggia per i brani, tra la festa paesana (c'è anche un brano programmatico in tal senso, El provinciano) e la colonna sonora dei film anni Settanta di Bud Spencer nei panni del partenopeo ispettore Piedone. La cosa incredibile è che il mosaico caledoscopico di Tonino Carotone funziona, e l'ascolto risulta piacevole e spiazzante al primo tentativo. Oltre al single sono degne di segnalazione La abuela vuela, l'inno antiproibizionista La festa del racolto, Bahia, l'inedito valzer iberico di Se que bebo, se que fumo, Acabarás como siempre e Foneme. L'altra faccia della febbre latina, vivamente consigliato dall'amico Manu Chao.

Tonino Carotone, Mondo difficile [Virgin 2000]

Voto 6˝ 

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