Gioca con le note, con i tasti
così come con le parole nel suo classico medley tra
musica alta e scanzonati riferimenti giovanili, ridicoli, ironici.
Stefano Bollani,
capelli classici sparati come elettrificati nel suo cesto di riccioli quasi
afro, si trova a proprio agio al Metastasio, lui animale da palcoscenico che proprio qui
dieci anni prima aveva mosso i primi passi nella prima edizione della rassegna jazz.
E’ lontano qui
il Bollani da camera apprezzato con l’Orchestra regionale della Toscana,
non è riconoscibile il Bollani applaudito nel
musical- concerto “Presepe” con David
Riondino.
Niente classica stasera né pop
acculturato: jazz puro e semplice, chiaro, netto come solo lo possono essere
note accavallate ed un’orgia di suoni imprescindibili che lasciano a bocca
aperta il sold out del massimo teatro pratese che ospita con successo la rassegna Metastasio
Jazz 2005.
Due ore di show,
con la chicca della canzone “Sardità” in dialetto
isolano in onore di Paolo Fresu, presentando il nuovo
album che sarà registrato da qui a breve.
Milanese, toscano d’adozione, compagno
della cantante Petra Magoni e fresco padre, a Prato Bollani, in estate ha sfoggiato anche treccine
rasta contraddittorie con il ruolo aulico ed austero
del direttore d’orchestra, era accompagnato sul palco
da un eccezionale Nico Gori al clarinetto che ha duettato a meraviglia con Mirko Guerrini,
capobanda della “Millennium’s Bug”,
ai sassofoni, protagonista anche nei concerti di Gaber
e Fossati, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e
Cristiano Calcagnile alla batteria. Scanzonati e scapestrati, giovani ed irriverenti, tecnici e
talentuosa, estrosi e geniali.
Voto
8