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  25/04/2024 - 14:06

 

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Scanner - musica
 


Alicia Keys
Songs in A minor
[Bmg/J Records 2001]

 




                     di Paolo Boschi


Newyorchese, classe 1981, Alicia Keys ha studiato pianoforte alla mitica Professional Performance Arts School di Manhattan ma, nonostante avesse formato il primo gruppo ad appena nove anni e firmato il primo contratto discografico a sedici, la sua stella ha cominciato a brillare soltanto dopo l’incontro con Clive Davis, ex presidente dell’Arista e fondatore della J Records. Il suo album di debutto certifica fin dal titolo, Songs in A minor, il suo sconfinato amore per il pianoforte, il suo strumento privilegiato, e la proietta nelle top ten americane grazie al traino del singolo Fallin’, forse il più rappresentativo della tracklist, centrato su un ipnotico refrain pianistico e tutto giocato sulle mille gamme di malinconia che la giovane cantante riesce ad esprimere: rappresentativo anche perché costruito su una miscela di emozioni acustiche che dà un’idea precisa della natura eclettica della Keys, cresciuta con un orecchio verso la classica e l’altro al soul, all’hip hop, al jazz ed al rhythm’n’blues. Prima di diventare nota anche nel vecchio continente, Alicia Keys ha dimostrato di avere grande temperamento anche dal vivo, con una notevole performace agli MTV Awards 2001 (premiata come miglior esordiente). La consacrazione ufficiale è poi venuta dagli ultimi Grammy Awards, in cui la giovane cantante ha concretizzato cinque grammofoni sulle sei nominations ricevute, profilandosi come protagonista di primo piano della serata insieme agli U2, l’ennesima conferma, ed a O brother where art thou?, la grande sorpresa: Fallin’ è stata giudicata miglior canzone in assoluto e nel settore R&B, Songs in A minor è stato premiato come miglior album R&B, la Keys come miglior cantante R&B e come nuova artista. Ma se Fallin’ è il gioiello indiscusso del disco d’esordio, le altre quattordici tracce rassicurano definitivamente sulle capacità di Alicia Keys, che si profila come una figura di primo piano del cosiddetto new soul americano (definito anche retro soul) a dispetto della giovane età. Scendendo nel dettaglio corre l’obbligo di segnalare la sinuosa apripista (Piano & I), la riuscita cover di Prince (How come you don't call me), l’intrigante dittico centrale costituito da A woman’s worth e Jane Doe, l’intensa The life, il duetto con Jimmy Cozier (Mr. Man), e la dolcissima Caged bird. L’album presenta anche una chicca stile anni Settanta in collaborazione col mitico Isaac Hayes, ovvero Rock with U, direttamente dalla soundtrack di Shaft 2000. Il sorprendente debutto di Alicia Keys riveste di nuovo significato la parola rivelazione, che per questa giovane ed attraente cantante del New Jersey non è decisamente un'esagerazione e la proietta a pieno titolo sulle orme delle più accreditate nipotine di Aretha Franklyn, ovvero Erykah Badu, Macy Gray e India.Arie. Le sue doti vocali sono indubbie, il talento cristallino: la padronanza del soul e del rhythm'n'blues appare cromosomica, dentro l'album ci si può perdere e Fallin' è una vera gemma. Ne sentiremo parlare sicuramente ancora, per fortuna...

Alicia Keys, Songs in A minor [Bmg/J Records 2001]

Voto 8 

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