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  20/04/2024 - 09:46

 

  home>musica > electro

Scanner - musica
 


Jimi Tenor
Higher Planes
Il fluire morbido del soul
Kitty Yo / Wide

 




                     di Raffaello Carusi


Il tratto di megalomania presente in tutti noi, artisticamente solo un poco più accentuato, trova la sua realizzazione in questo splendido Higher Planes (Kitty-Yo / Wide). Jimi Tenor ci propone un’opera meditata e costruita nell’arco di oltre due anni iniziati con la fine – alieno tra gli alieni? – del legame con Warp ed intervallati dall’ottimo album lo-fi Utopian Dream, ritorno di fiamma con la sua prima label Sähkö.


Higher Planes è comunque un’opera figlia dell’ultimo album pubblicato per l’etichetta di Sheffield, Out Of Nowhere, costruita pazientemente per emulare una dimensione di arrangiatore e direttore d’orchestra degna di un Burt Bucharach alle prese con un perfetto crossover di soundtrack blaxploitation e teleserial anni settanta europeo alla Peter Thomas. Il soul e la fusion sono sempre stati nell’anima di Jimi e la smania di dirigere l’orchestra è testimoniata dalle recenti sue produzioni con la Impostor Orchestra (l’album è Heliopause, sempre per Sähkö del 2000), così come sempre palesi sono stati il suo occhio adorante il mito hendrixiano e la punta d’invidia per il Principe di Minneapolis.


Il risultato è stupefacente. Assecondato al meglio dalla UMO Jazz Orchestra, Jimi sciorina una sequenza di brani mozzafiato che cominciano con la difficile (da eseguire per fiati e coristi) "Cosmic Drive" proseguono lascivamente in "Higher Planes", inseguno spie in "Trumpcard", siglano il sabato sera di "Good Day", omaggiano EWF ("Black Hole" e "Let The Music"), Prince ed Hendrix ("Tapiola") e perfino il notturno jazz ("Expatriot") per concludere in un bacharachiano "Stargazing". Probabilmente Higher Planes rappresenta l’opera più complessa, ardita ed anche in fin dei conti più riuscita e completa di uno di quegli artisti un po’ folli e semplicemente complicati, nei modi e nei suoni. Se questo è il risultato, ben vengano!

(pubblicato sul numero di Gennaio '03 di Rockerilla)
 

Voto 9 

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