partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Biennale di Venezia 2023
Danza Musica e Teatro
AGO
Modena Fabbriche Culturali
700 Dante
Un omaggio lungo un anno
Sipa 2021
Siena International Photo Awards
Firenze Tv
In onda sul web
Tenax Theatre 2019
Secondo anno
Alessandro Benvenuti
Due spettacoli di Arca Azzurra Teatro
Giornata europea dello spettatore
Promosso dal Progetto Be SpecACTive!
Lisboa
Regia Anna Stigsgaard
Premio Virginia Reiter 2013
Il lavoro dell'attrice

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  29/03/2024 - 11:38

 

  home>live > eventi

Scanner - live
 


The Lion King, musical
Libretto di Roger Allers e Irene Mecchi
Coreografie di Garth Fagan
Le canzoni sono state scritte da Elton John e da Tim Rice

 




                     di Fulvio Paloscia


  The lion king, il fenomeno
 The lion king, le scene, le coreografie


Una corsa di scheletriche gazzelle? Basta attaccare sagome di legno a grandi ruote da bicicletta, ci pensa un figurante a far avanzare sul palco questo singolare, bellissimo carretto. Una danza di formiche? E' una spirale di fil di ferro che ruota intorno a una danzatrice, costellata di tanti piccoli animaletti che sembrano agitarsi nell'aria. Le lacrime delle leonesse che piangono la morte di Mufasa, il re buono ucciso dall'usurpatore Scar, che si impossesserà del trono esiliando il principe Simba (ma lui tornerà vittorioso, per conquistare il potere)? Dei nastri bianchi che calano dagli occhi di grandissime maschere issate sulle teste delle danzatrici. E così via: zebre, leoni, giraffe, uccelli che volano sul pubblico appesi a bastoni fatti roteare dai figuranti. Tutti gli animali della giungla che, all'inizio dello spettacolo, mentre Rafiki - l'unico personaggio "umano" della vicenda, uno stregone sciamano che determinerà gli eventi - intona The circle of life, invadono la platea mentre sul palcoscenico, al sorgere di un gigantesco sole di carta (le scene sono di Richard Hudson, le luci che evocano l'arancione delle albe e il giallo accecante dei deserti in Africa sono di Donald Holler), si celebra il battesimo di Simba. E, come la vita, secondo le parole di Rafiki, ha un inizio e una fine che si ricongiungono come un tondo, così le scenografie appaiono e scompaiono secondo un movimento circolare, tra effetti e coup de theatre di grande impatto che raccontano una sorta di romanzo di formazione (il libretto è di Roger Allers e Irene Mecchi) per immagini e danze (le coreografie sono di Garth Fagan): prima di diventare re e rendere giustizia al padre, Simba dovrà affrontare ostacoli e superare prove; poi arriverà l'età adulta, con le sue responsabilità. In fin dei conti, l'idea complessiva è quella di un incontro tra teatro occidentale e teatro orientale: l'effettistica è attraversata dall'ingenuità e dall'immaginazione sfolgorante dei pupazzi Bunraku; su tutto lo spettacolo aleggia una fantasia bambina, infantile, liberatoria e senza limiti di idee. Quanto basta per fare di The Lion King uno spettacolo imperdibile, una sorta di Cats del nuovo secolo: a poche recite dalla prima inglese, fa già parte della storia.

Poi, c'è la musica. Lo spettacolo teatrale conserva le canzoni del film, che, com'è noto, sono state scritte da Elton John e da Tim Rice, paroliere di Jesus Christ Superstar e Evita, a partire dalla già citata Circle of life che nell'edizione originale del film veniva cantata da Sir John stesso mentre in quella italiana c'era, ahinoi, la voce di Spagna a renderne incomprensibile parole e musica. Ma ciò che risplende all'interno della colonna sonora non sono solo i pezzi scritti da un Elton John evidentemente in stato di grazia, non sono solo per gli inserti più tradizionalmente musical scritti da Mark Mancina, Jay Rifkin e dalla stessa Taymor, ma anche i contributi e la supervisione "world" curata da Lebo M, musicista sudafricano che ha riempito l'orchestra di percussioni, alcune costrette a trovar posto nei palchi, viste le dimensioni. E che ha composto dei passaggi genuinamente etnici, in lingua zulu: cori di grande intensità poetica dove melodia, ritmo e danza si fondono in un equilibrio perfetto. I 46 membri della compagnia sono quasi tutti di colore e ognuno di loro, dal primo all'ultimo, merita una standing ovation: citeremo qui Roger Wright, un Simba adulto di notevole presenza e di grande voce mentre Simba bambino è affidato a Ross Coates, 11 anni, uno dei sei piccoli cantanti-attori-ballerini che si alternano nel ruolo, splendido nella sua energia e nel suo entusiasmo; Cornel John è un Mufasa bonario e fiero. E ancora la melliflua perfidia di Rob Edward (guarda caso: un bianco) nei panni dell'usurpatore Scar; Gregory Gudgeon è Zazu, il pennuto consigliere di Mufasa; Martyn Ellis e Simon Gregor sono rispettivamente Pumbaa e Timon, la buffa e strampalata coppia (un cinghiale e un felino), che aiuterà Simba a risalire al potere; Christopher Holt, Stephanie Charles e Paul J Medford sono le tre perfide, ghignanti ed esilaranti iene che invece spalleggiano il tirannico potere di Scar; Pippa Bennett-Warner e Paulette Ivory sono rispettivamente Nala da piccola e da grande, la leonessa che da amica per la pelle si trasformerà in moglie di Simba, e quindi regina della giungla, pronta a dare la luce un nuovo leoncino e battezzarlo nella scena finale mentre Josette Bushell-Mingo è una sovrannaturale, comicissimo Rafiki. L'orchestra è diretta da Colin Welford. Ed è trionfo ogni sera da parte di un pubblico che mescola adulti e bambini, i quali, oltre al divertimento di uno spettacolo ineccepibile, possono toccare con mano la cultura e la musica degli africani, un popolo che ci sta accanto e del quale ci ostiniamo a conoscere poco. Se passate da Londra, non perdetevi The Lion King: una volta usciti dal Lyceum Theatre, capirete perché.

Voto 8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner