Bilancio di Musiche in Scena
Programma del convegno per un nuovo teatro musicale
Arti sceniche: lo special di Scanner
Musiche in scena: un primo bilancio in tempo reale
Stefano De Martin: un confronto multidisciplinare
Massimo Marino: la musica, un cardine di rottura dei confini disciplinari
Giancarlo Cauteruccio: Musica delle mie brame
Fulvio Cauteruccio: come è nato Roccu u stortu
Renata Molinari: appunti per azioni in musica
Giordano Montecchi: oltre l'opera
Simonetta Pecini: riflettere per dialogare
Massimo Luconi: riflessioni sul teatro musicale
I percorsi di contaminazione tra rock e scena in Italia
Il ritorno del musical
Teatro Studio di Scandicci: Stagione teatrale 2002/03
Ico No Clast
Roccu u Stortu
La Tempesta
Koreja e Raiz: Brecht's Dance la danza del ribelle
Gogmagog: L'alba e la notte. Partitura
Kinkaleri: Tono
Kinkaleri: Otto
Teatrino Clandestino: Iliade
Il ritorno del musical, uno dei luoghi deputati in cui scena
e musica più strettamente si intersecano, è storia recente, economica oltre che
artistica. Capace di influenzare anche lo scenario della lirica, almeno nelle
sue emersioni più commerciali. Altalenante ma sempre fortemente presente a Broadway e a Londra, il musical ha avuto
una sua forte rinascita di pubblico e produzione in Europa, e soprattutto in
Francia. Dai Miserabiliai Dieci comandamenti, è tutto un fiorire
di grandi e ed impegnative produzioni, volte alla costruzione di un genere di
spettacolo audiovisivo globale capace di fuoriuscire dai confini deputati del
teatro inteso come edificio per invadere spazi più grandi, solitamente destinati
ai concerti rock.
Il Wort und Ton Drama si arricchisce di
marcate componenti visive, e disegna contorni di una fruibilità più estesa.
Contemporaneamente, il cinema si impossessa in due sensi diversi di questo
ritorno, amplificandolo in una sorta di circuito virtuoso. Direttamente,
portando sullo schermo testi direttamente dalla tradizione del musical: è il
caso di Chicago,
pluripremiato agli Oscar
2003. In maniera mediata, come fa Baz Luhrmann in Moulin Rouge: su un
cotè vagamente operistico il regista australiano costruisce uno straniante
melting pot della cultura musicale del Novecento, e soprattutto del rock.
Operazione che aveva già tentato con il mai troppo valutato Romeo + Giulietta, e che
lo ha portato a progettare la grande operazione della
Boheme. Un’opera lirica “alleggerita” nella composizione
dell’orchestra, spalmata di una patina scenografica desunta direttamente dal
cinema, con un cast di cantanti giovani e dal grande appeal estetico che si
alternano per garantire un numero maggiore di rappresentazioni. I puristi
storcono il naso, ma il successo commerciale è assicurato; e prefigura nuovi
scenari e nuove possibilità d’intreccio tra modalità anche “alte” e
l’inevitabile circuito commerciale. E intanto in Italia si allestono per la prima volta 29 musical, che hanno una grande circuitazione.
Voto
7