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  24/04/2024 - 21:50

 

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Mitico 11
Testo e regia di Alessandro Benvenuti
Vito si dà al calcio
La sqadra della casa del popolo

 




                     di Emilia Paternostro


L'Atletico Ghiacciaia
Mitico 11


Ambientata nei "mitici" anni sessanta, (ma all’epoca erano solamennte "i veri" anni sessanta). "Il mitico 11" è un testo scritto alcuni anni fa da Alessandro (con Andrea Muzzi). Benvenuti è anche regista e produttore dello spettacolo, che è stato recente riscritto su misura per l’attore bolognese Stefano Bicocchi , in arte Vito. Scritto e diretto da Alessandro Benvenuti, "Il mitico 11" è la storia di Vittorino, alias Vito un uomo che passa tutti i giorni e le notti al belvedere del suo paese, tanto da essere diventato il custode della sua spalletta, del suo compagno Ragazzo, cioè Andrea Muzzi (con entrambi Benvenuti propone in teatro anche T-T-T-T (Beckettio) e della sua squadra del cuore "Il mitico 11" Vittorino sta al belvedere da trent'anni cercando di capire per quale motivo tutti si ostinino a chiamare quel posto "belvedere", visto che per lui, oltre alla spalletta, non c'è assolutamente niente di bello da vedere. Vittorino è una persona posata che non si dispera mai più di tanto e nei suoi occhi potrebbe entraci tutto il mondo senza che la meraviglia li sgrani più di quanto non lo siano già per loro natura. E poi c'è Ragazzo (la mamma era una grande ammiratrice di Farah Diba, la moglie dell'ultimo Scià di Persia), un giovane pescatore che lo tiene informato sui fatti del mondo e gli porta gli autografi dei personaggi famosi. L'ultimo è stato quello di Ivana Spagna e presto avrà addirittura le firme di tutti e quattro i Pooh. Il tempo così Vittorino lo passa tenendo pulita la spalletta del "suo" belvedere e alimentando la sua grande passione per il calcio. "Il mitico 11" era appunto una squadra di calcio, quella della casa del popolo "La Ghiacciaia", per la quale tifafa tutte le estati quando si giocava il torneo di calcio in notturna che vedeva impegnate le squadre dei bar del paese e di paesi limitrofi . Erano gli anni sessanta, quelli veri, quelli che per Vittorino,, come per chiunque altro, non torneranno più. Avvengono talvolta nelle notti d'estate strani fenomeno acustici. Per questo voci e suoni di trent'anni fa possono, dopo aver fatto il giro del mondo, tornare Ad essere sentiti sulla terra con la stessa intensità di quando furono uditi perla prima volta. Ed ecco infatti dal campo sportivo annunciare la formazione della Ghiacciaia, di quella "mitica" finale giocata con il bar Moggi nel '65. Portiere "Svarione". Difensori "Compartimento stagno" "Caporetto" "Portaci tante rose". A centrocampo "Companatico" e "Americalatina" Attaccanti "Merendina" "Agitazione" "Proposcite" "Ipotenusa" e per finire alla sinistra, pare di stampo mafioso , Crocifisso Partanna immigrato nel 58 dal catanese . Manca poco al fischio d'inizio e questo Vito formato calcio è davvero da non perdere.

Voto 7 

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