Opera in giallo o noir in forma di melodramma: in ogni caso un appuntamento da non perdere. Torna in scena al Maggio Musicale Fiorentino, dal 25
ottobre al 2 novembre 2011, “L'affare Makropulos” di Leóš Janáček (ha realizzato musica e libretto dalla commedia di Karel Čapek The Makropulos Secret), un’opera in
tre atti intrigante e moderna che si appropria del linguaggio del thriller psicologico per disegnare (non solo in musica) una storia ricca di mistero e di indovinati coup de théâtre.
Firenze nel 1966 fu la prima
città italiana a mettere in scena L’Affare Makropulos (che ai tempi si chiamava
ancora “Caso Makropulos”). L’opera, che fu riproposta anche nella stagione 1982/1983, è uno dei lavori più significativi del
compositore boemo Leóš Janáček
(1858 - 1928), le cui creazioni sono state proposte più volte con successo al
Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Sarà così anche questa volta, visto che a reggere le fila di questa edizione è l’indovinato connubio fra il direttore Zubin Mehta (che per la prima volta dirige un’opera lirica del compositore
ceco) e il regista William Friedkin (che con un curriculum cinematografico d’eccezione,
in cui brillano perle di poliziesco, mistery e horror come L' Esorcista, Cruising, Vivere e
morire a Los Angeles e il recente, Killer Joe, sembra quasi
un predestinato nel valorizzare una trama avvincente come quella de “L'affare
Makropulos” ).
E’ la seconda volta che William Friedkin firma
una regia lirica al Teatro Comunale fiorentino (la prima fu il Wozzeck di Berg nel 1998), ma è
la prima volta che il regista statunitense si misura con quest’opera. La stessa
cosa vale per lo scenografo Michael Curry, che i più ricordano come illuminato visual e concept
designer del Cirque
du Soleil, nonché scenografo per spettacoli della Disney e lavori della Universal Pictures, a cui sono state affidate le scene e gli interventi video. I costumi sono di Andrea
Schmidt-Futterer, le luci sono del light designer
inglese Mark Joanathan. Nel cast di fama
internazionale spicca nel ruolo principale il soprano Angela Denoke, che si è fatta applaudire nel capolavoro di di Leóš Janáček anche nell’edizione scaligera del 2009.
L’evento è un’occasione colta
dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per continuare anche la sperimentazione tecnologica. E’ il caso (dopo il positivo debutto durante
l'Estate Fiorentina 2011 con Il cappello di paglia di Firenze) della nuova tecnologia per la titolazione sui dispositivi mobili, in collaborazione con OperaVoice e Prescott Studio. Con L’affare Makropulos, primo titolo della ripresa autunnale, la tecno - asticella si alza ulteriormente: saranno infatti disponibili le traduzioni italiana e inglese, oltre al testo originale in lingua ceca. Tutto
il pubblico, non solo per chi si connette a OperaVoice, è fruibile lo schermo sopra la scena in doppia lingua: italiano e inglese. Chi
sarà munito di smartphone o tablet (con sistemi operativi, Apple e Google Android) potrà leggere la traduzione direttamente sul suo
schermo.
Voto
8