In Inghilterra, alla Chigiana e ovunque è
stato rappresentato ha fatto furore questa opera non opera in cui le convenzione
del teatro musicale si elidono per rappresentare un presente drammaticamente e
grottescamente senza ideologie e in qualche modo senza senso. Giorgio Battistelli,
compositore tra i più affermati nel panorama internazionale, torna alla
ribalta con l’Orchestra
della Toscana e, dopo il successo sinfonico con Experimentum Mundi,
e l’applauditissimo spettacolo I Cenci rappresentato a Siena, Parigi e
Madrid (2006/07), presenta questa volta a Fabbrica Europa
L’imbalsamatore (l’unico appuntamento di teatro musicale che chiude
sia il festival fiorentino, che la Stagione Concertistica dell’ORT), un monodramma
giocoso da camera, su testo di Renzo Rosso, commissionato a Battistelli
dall’Almeida Festival di Londra nel 2001 (la prima italiana ha avuto
luogo il 10 e 12 luglio 2009 al Teatro dei Rozzi di Siena). Per
l’occasione Giorgio
Battistelli ha firmato con divertimento e passione anche la sua prima regia
d’opera, che lo vede lunedì 24 e martedì 25 maggio 2010 alle
21 protagonista alla Stazione Leopolda di Firenze per il festival
internazionale Fabbrica Europa.
Scritto per un solo attore, che è in
scena con un gruppo strumentale e il live electronics di Alvise Vidolin e
Davide Tiso, l’opera racconta l’ultima notte del Dottor Alexei
Mischin. Il plot che compone il monodramma si dipana in una intensa
drammaturgia che si colora di una musica contemporanea fuori dagli schemi che
si specchia volentieri nell’ironia e nei toni grotteschi e surreali di un
testo di Renzo Rosso (un aurore sublime e sottovalutato recentemente scomparso), che battistelli ha apprezzato e voluto portare in scena trasformandolo in un'opera contemporanea di grande intensità. Sul palco a intepretare lo scenziato distratto e confuso c'è Paolo Calabresi, un attore del repertorio classico (Strehler, Castri, Missiroli) applaudito e conosciuto dal grande pubblico come trasformista delle Iene.
Il racconto narra della
parabola del Dottor Mischin, un imbranato scienziato incaricato dalle massime
autorità russe dell’imbalsamazione del corpo di Lenin (la testa è stata realizzata a Londra,
il manichino da Roberta Traversa e Renzo Pardini a Lucca) che, nel corso della
lunga notte intrattiene con la celebre salma un intenso monologo ed esprime in
un’unica sequenza ricordi e recriminazioni, sprazzi di vita pubblica e di
vita privata. Il personale fallimento della sua vita si mescola con il crollo
del comunismo. Nel continuo flusso di parole che alternano ammirazione e
rimproveri qualcosa sfugge al Dottor Mischin, la situazione si fa spaventosa e
richiede una disperata via d’uscita.
Sul podio dell’ORT
c’è Erasmo
Gaudiomonte, direttore impegnato con i compositori d’oggi, che
abbiamo applaudito interprete di molte prime assolute di Giorgio Battistelli,
Guido Castagnoli, Aldo Clementi, Lorenzo Ferrero, Luca Francesconi e tanti altri
compositori contemporanei. Le luci sono di Guido Levi, le scene e costumi di Angelo Linzalata. Ma torniamo a
Giorgio Battistelli, che si distingue nel panorama dei compositori europei per
la personale ricerca della drammaturgia del suono e la scrittura di nuove forme
musicali. È autore di numerose opere di teatro musicale che hanno avuto
il loro battesimo in prestigiosi teatri e festival europei. Al Maggio Musicale
Fiorentino Giorgio Battistelli arriva nel 1992 con Teorema. È prevista
per il 2011 la rappresentazione di un’opera prima commissionata a
Battistelli proprio dal Teatro alla
Scala. Dal 1986 le sue composizioni sono pubblicate da Casa Ricordi.
È stato direttore artistico del Cantiere Internazionale di
Montepulciano, dell’Orchestra della Toscana, della Filarmonica Romana, composer-in-residence dell’Opera di Anversa,
dell’Opera di Düsseldorf. Dal 2004 al 2006 è stato direttore
della Biennale Musica di Venezia. Nel marzo 2008 ha ricevuto la nomina di
Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero della
Cultura francese. È presidente della Società Aquilana dei
Concerti “B.Barattelli”.
Voto
8