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  23/04/2024 - 16:11

 

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La Fura dels Baus a Firenze
Divina Commedia riassunta in chiave simbolica e sintetica
il sapore celebrativo della piazza madre del teatro e della nobiltà di Firenze
Ogni quadro non è arte. Ogni evento non è teatro

 




                     di Drago


Fura Dels Baus - Boris Godunov, 2009
Fura Dels Baus - presentazione Boris Godunov, 2009
Fura Dels Baus - Imperium, 2008
Fura Dels Baus - tour italiano 2006
Fura Dels Baus - Metamorfosis, 2006
Fura Dels Baus - XXX, 2003 - recensione
Fura Dels Baus - ON Naumon. Il viaggio, nel 2002 a Firenze, Capodanno 2003/2004 a Genova
Fura Dels Baus - a Firenze, 2002 - recensione
Fura Dels Baus - La Divina Commedia, 2002
Fura Dels Baus - Manes, 1998


19 giugno 2002, in Piazza Pitti alle 22,30 La Fura dels Baus è scesa in piazza a Firenze per uno dei suoi grandiosi spettacoli. E si può parlare di una vera e propria folla che ha assistito alla rielaborazione della Divina Commedia dell'affermata compagnia Spagnola; ora però, a spettacolo concluso, ci si chiede anche dove finisce il teatro atto a raccontare ed inizia la costruzione scenica che ha per unico scopo quello di stupire.
Con questa performance la Fura esce dai suoi spettacoli più "classici", quelli che essi stessi nell'intervista a Mediamente definiscono "in linguaggio fuero" dove il coinvolgimento del pubblico diventa l'elemento portante. In piazza Pitti presentano un'esibizione che fa rimanere a bocca aperta, fa battere forte il cuore, ma sa, più che di teatro, di una serie di performance circensi debolmente collegate fra loro. Uno spettacolo dagli effetti speciali, strabilianti e ben organizzati. Giochi di luci e di colori ben studiati e calibrati. Un bel momento saturo di suspance e povero di coinvolgimento ed emozioni.

La Divina Commedia viene riassunta in chiave simbolica e sintetica, che fa sfuggire la grande maestria letteraria del poema dantesco. L'angelo Gabriele che veglia sulla piazza, la discesa dei sette peccati capitali dai cornicioni del prestigioso palazzo Pitti che segnano l'entrata negli inferi, delle clessidre viste come prigioni umane per il trascorrere del tempo, una ruota umana che lentamente avanza per i gironi dell'inferno, un reticolo di anime ballerine sospeso in aria per il purgatorio ed una cascata di fuoco e luce per il paradiso volutamente privo di anime e figure umane. Ecco il sunto di ciò che gli occhi han visto: spettacolari citazioni di un Dante che rimane chiuso nei vecchi libri, reso attuale dalle forti musicalità, ma sempre imbrigliato nella rete dei suoi versi.

Forse è questa una visione dello spettacolo condizionata dai ricordi dei precedenti esibizioni della compagnia ispanica, che con forza ha segnato una svolta nel teatro sperimentale in grandi spazi e del teatro di strada, raggiungendo in breve tempo un successo internazionale. Ne "La Divina Commedia" si sente il sapore celebrativo della piazza madre del teatro e della nobiltà di Firenze, quasi un festa per trionfare il luogo… ma il teatro?… il teatro di strada?… c'è un po' una marcia indietro e un ritorno al teatro spettacolo che per attirare il pubblico fa forza su effetti a sorpresa, fuochi d'artificio, grandi macchinari e copiosi investimenti… tralasciando trama che tesse una scena all'altra. Non si può nemmeno pensare di parlare di teatro sperimentale, di danza… di Divina Commedia.

Non basta far volare angeli, far passare il tempo o far danzare anime… non basta una gru di 20 e più metri anche solo per sentir sussurrare fra la folla il patos dantesco.

Una sfera di piombo ricoperta d'oro che attira ma non vale il passato della "vecchia" Fura, che sicuramente ritornerà al suo bel modo di far teatro… coinvolgendo il pubblico e nello stesso tempo disinteressandosi della sua presenza.

E' anche difficile parlar in questi termini di un'esibizione piaciuta ai più che in una vera ovazione hanno accolto il finale luccicante. Però si torna a ricordare il pregevole "Manes", lo scandaloso "XXX" tolto dal cartellone del festival di Asti per i contenuti troppo provocatori… ed invece si ricorda un po' lo spettacolo fatto a favore della Mercedes Benz. Una Fura per tutti, un po' svuotata per chi invece ne è appassionato, espone il suo forte carisma nascondendo la sua indole.

Che dire, anche questo piace alla gente, bisogna renderne atto. Anche Pitti Immagine mette sotto la sua ala la Fura trovando il modo, che $empre funziona, di placare il suo spirito ribelle.

Ogni quadro non è arte. Ogni evento non è teatro.

Voto N.C. 

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