E' un capolavoro di misura e intensità Il Funambolo, che la Compagnia Virgilio Sieni Danza propone alla ribalta in questa stagione. Dopo il successo al Teatro Comunale di Ferrara e al Teatro Goldoni di Firenze, lo spettacolo viene proposto il 5 e 6 maggio 2004, alle 21 alla Stazione Leopolda di Firenze per Fabbrica Europa 2004.
Il Funambolo, che si ispira all'omonimo testo di Jean Genet, si rivela in realtà una poetica messa in scena della vita, dell'audacia di fronte alla morte, della solitudine, ma allo stesso tempo rappresenta il trionfo del gesto, dell'eleganza. Lo spettacolo (prodotto dal Teatro Comunale di Ferrara - Comune di Siena Assessorato Cultura - Compagnia Virgilio Sieni Danza, in collaborazione con Centro Tempo Reale Firenze - Comune di Firenze) è diviso in tre sequenze: nella prima assistiamo all'apparire lento di una coppia che s'incontra in una dimensione magicamente atemporale; la seconda - quintetto in rosso - presenta un susseguirsi e incrociarsi di acrobazie compiute da cinque anime impegnate in esercizi impossibili, disperse su una pista da circo che evoca il deserto; la terza è dedicata all'incontro tra il Funambolo e il suo Angelo, in un fluttuante mondo di bellezza struggente, ad evocare l'unica possibile catarsi, quella della caduta definitiva, del tra-passare verso un al di là.
La vitale e coinvolgente partitura di musica contemporanea creata da Francesco Giomi sottolinea a meraviglia gli stati d'animo che in scena si specchiano nei movimenti di Marina Giovannini, Luisa Cortesi, Erika Faccini, Michele Simonetti e Samuele Cardini. Suoni, rumori, armonie, sogni e incubi di note si rincorrono senza mai perdere di vista quell'equilibrio che il funambolo (ma anche la musica) ricerca come vitale. Giomi si conferma geniale creatore di atmosfere e, in una tessitura continua, alterna sussulti elettronici, echi rock, ma anche frammenti di danze e intensi gesti sonori. Questo tipo di approccio si sposa a meraviglia con la regia (ma anche con le coreografie e le scene) di Virgilio Sieni, che riesce a trasferire sul funambolo l'essenza della danza, dell'arte, della creazione, ma anche della vita. Il funambolo deve superare gli ostacoli, le paure prima di gettarsi nel suo esercizio senza rete. Lo stesso fa Sieni. E ci riesce benissimo in questa perfetta operina che, attraverso la camminata sul filo, racchiude tutta la potenza della figura umana.
Voto
8