Altrescene 2005
Sceneinzona
2005
Compagnia Teatro Sotterraneo, in apnea
Compagnia teatrale Krypton, B
Kinkaleri, Pool
La rassegna Sceneinzona 2005, un’antologia di lavori tra
teatro e danza di giovani gruppi
cresciuti nell’area metropolitana, propone anche nomi già affermati è il caso
dell’attore e regista Fulvio Cauteruccio che va in scena in prima regionale con la
Compagnia teatrale Krypton al Teatro
Studio di Scandicci dal 17 al 20 novembre 2005
alle ore 21,15 con la piece “B.” di Giampaolo Spinato. La regia è di Fulvio
Cauteruccio e in scena ci sono Silvia Guidi, Daniele
Bartolini e lo stesso Fulvio Cauteruccio. I
costumi sono di Massimo Bevilacqua, le immagini video di Stefano Fomasi e le musiche
originali di Marco Puccini.
Lo spettacolo, anche se francamente un po' crudo e un po' troppo urlato, conferma l’interesse della compagnia
ad indagare nei territori della drammaturgia contemporanea italiana e ad
incontrare nuovi autori che con la loro lingua riflettono il presente. C'è casomai da chiedersi se qualche metafora in più non gioverebbe a una scrittura (e una regia) che specchiandosi nella verità (scellerata) dei tempi diventa alla fine prevedibile.
“B.”, segnalato al Premio Riccione nel 2001,
racconta due enigmatiche storie che si intrecciano e si sovrappongono. Tutto si
svolge in una stanza in cui si consuma, con dialoghi che via via perdono di senso, un interrogatorio a B., da parte di due figuri – guardie, carcerieri, aguzzini? – comandati da un capo, ossia una voce fuori campo.
B. è il terzo personaggio a cui i due continuamente si rivolgono, ma del suo nome si conosce solo l’iniziale e perciò non verrà mai
nominato.
A fare da colonna sonora i suoni, le voci, i rumori della telecronaca di una partita di calcio in contrapposizione ai flashback
della vicenda di sesso e sangue di B. e della sua donna. Nella sua regia Fulvio
Cauteruccio esaspera (con verismo esasperato) il dramma della coercizione, quella violenza dell’uomo sull’uomo di pinteriana memoria, il conflitto tra forza e debolezza, tra movimento e immobilità. L’innominabile B.
chiuso in quella stanza diventa l’oggetto di un banchetto assurdo, viene
attraversato da visioni e subisce atroci torture, mentre i “due rosa vestiti” officiano la
loro danza macabra.
La messa in scena è essenzialmente fondata sul lavoro degli
attori chiamati a portare dentro lo spettacolo le proprie esperienze, il
proprio immaginario, la propria fisicità privata di ogni inibizione, seguendo
il ritmo della scrittura.
Lo spazio scenico è bianco, asettico ed essenziale (ma non casuale),
un luogo estremo per una vicenda estrema che sembra non possedere vie d’uscita.
L’attore/regista è affiancato da Silvia Guidi, eclettica attrice fiorentina,
con un curriculum ricco di frequentazioni di teatro e registi internazionali.
Sono loro i carnefici di B. e all’occasione si trasformano nei suoi ricordi e
nelle sue visioni, quasi a voler prevaricare l’unica libertà che l’uomo
possiede: il pensiero. Daniele Bartolini, un giovane allievo formatosi nei
laboratori della compagnia Krypton, è B., la vittima sacrificale, immobile su
un piedistallo in un’immagine che ricorda il personaggio beckettiano
di “Catastrofe”.
Lo spettacolo è una coproduzione Compagnia teatrale
Krypton, Scandicci
Cultura e Festival
Asti Teatro 27 ed ha debuttato in prima nazionale ad Asti il 28 giugno 2005.
Voto
6 ½