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Karamazov
Testo e regia César Brie
Liberamente tratto dai Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, musiche originali Pablo Brie, costumi e aiuto regia Mia Fabbri, luci Paolo Pollo Rodrighiero. Con César Brie, Mia Fabbri, Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Manuela De Meo, Giacomo Ferraù, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi, Adalgisa Vavassori. Prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione
Il 26, 27 e 28 aprile 2012 alle 21 al Teatro Testoni di Casalecchio di Reno

 




                     di Giovanni Ballerini


Per chiudere in bellezza la stagione di prosa del Teatro Testoni di Casalecchio di Reno è stato scelto l’ultimo lavoro di César Brie, Karamazov, che è stato prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione ed è una rielaborazione in chiave teatrale del celeberrimo I fratelli Karamazov, il capolavoro letterario con il quale Dostoevskij anticipò in maniera quasi profetica il fallimento di tutti i fondamentalismi religiosi ed ideologici.
Il regista di Buenos Aires per realizzare lo spettacolo ha condotto, affiancato da Mia Fabbri, un laboratorio di sei mesi seguito da otto allievi. Brie è partito dalla ricerca per arrivare alla creazione di un linguaggio comune, una poesia evocata con il solo corpo degli attori, poi collegata a testi. La seconda fase di lavoro ha visto invece allievi e regista collaborare al montaggio e indagare assieme il senso di ogni scena. Il metodo di lavoro ha portato ad una drammaturgia che mantiene le linee guida dell'originale russo, ma che elimina o comprime episodi e personaggi secondari per adattare la narrazione romanzesca ai ritmi e alle necessità del linguaggio scenico.
Partendo dall'analisi fatta da Bachtin sull'autore russo e sul processo di carnevalizzazione popolareggiante presente nel suo ultimo capolavoro, il gruppo ha cercato leggerezza e ironia per rappresentare una commedia umana tragica, farsesca e ridicola capace di svelare con risate amare la nostra cocciuta idiozia.
Ogni personaggio rappresenta i paradigmi dell’animo umano: la passione e l’istinto (Dimitri), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Alekséj), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fedor il padre), la santità (lo Starets). Il tema del dolore innocente, incarnato dalle figure dei bambini sofferenti, apre la ferita che permette all'autore, e al regista in secondo luogo, di indagare sulle religioni, le quali, secondo Brie, dovrebbero avvicinare gli uomini ad un bene, da praticare senza ideologie.
La scena è totalmente spoglia e abitata da pochi oggetti, sfruttati per dare vita ad altri mondi visionari. La recitazione porta gli attori (sempre visibili al pubblico, anche quando non stanno recitando) dentro e fuori dai loro personaggi, in una ripresa della narrazione epica di brechtiana memoria.
In occasione dello spettacolo si tiene l'ultimo incontro di In Contemporanea, l'iniziativa che ha visto la collaborazione del teatro di Casalecchio, di Emilia Romagna Teatro Fondazione e del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna. L'incontro con César Brie si tiene venerdì 27 aprile alle ore 17 al Teatro Testoni di Casalecchio e verterà su quattro punti centrali: la scelta – oggi – del grande romanzo di Dostoevskij; il lavoro drammaturgico sul lunghissimo romanzo per arrivare allo spettacolo; il laboratorio con gli attori per costruire un coro di presenze molto individualizzate; lo spazio e i costumi come elementi drammaturgici centrali.

Voto 7½ 

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