Sicuramente
si tratta di un esempio di narrativa di consumo che 'prende', e per certi versi
di un libro che 'apre', per quanto alla fin fine si tratti più di suggestioni
vagamente New Age che non della presa di consapevolezza di nuovi orizzonti
spirituali. In ogni caso tanto è bastato per rendere La profezia di
Celestino un bestseller di successo internazionale. Il plot
romanzesco si apre con la scoperta di un antico manoscritto, ritrovato in Perù,
che teorizza e descrive nove tappe per evolversi spiritualmente; ad esso ed
alla sua diffusione si oppone il governo ed una parte della chiesa locale, per
la preoccupazione dell'effetto che simile messaggio potrebbe avere sull'ordine
e sulle verità storicamente imposte. La voce narrante del romanzo è quella di uno
psicologo americano che progressivamente scoprirà le nove chiavi della
conoscenza imparando così a capire se stesso, il mondo, il futuro, gli altri.
E' interessante che il punto di partenza narrativo sia riposto nelle cosiddette
'coincidenze', ovvero nelle casualità, negli incontri fortuiti, negli strani
casi che poi si rivelano dotati di una forte valenza per il nostro destino: in
pratica nessuna coincidenza sarebbe realmente tale ma avrebbe un senso
nell’intricato groviglio del destino. Simili presupposti, storicamente non
accertabili, sono supportati da un’intelaiatura concettuale semplicistica e
pseudoscientifica: insomma la fiction della storia è palpabile e la
filosofia che ne deriva, 'deista' a volerla stringere in una definizione, del tutto
superficiale. Il concetto generale alla base del libro ha comunque trovato un
manipolo di coraggiosi (o di ingenui) pronti ad approfondire le nove
illuminazioni: James
Redfield con La profezia di Celestino si è proposto non come
romanziere ma come guida spirituale, avviando un florido merchandising
(corsi, seminari, un sito Web, dischi,
una rivista tematica ed accessori vari) ed in pratica fondando l’ennesima religione
(o setta) nordamericana. Premesso questo, ecco i nove gradini della conoscenza,
illuminazione
dopo illuminazione: il primo passo è prendere coscienza delle coincidenze
che si presentano nella nostra vita; il secondo è inserire la presa di
coscienza di cui sopra in una prospettiva storica più ampia; il terzo gradino
di coscienza consiste nel riconoscere l'energia alla base di tutto, che da ogni
cosa s'irradia, in particolare dalla bellezza; il quarto è scoprire la
competizione degli esseri umani per suddetta energia; il quinto gradino è la
fonte naturale dell'energia, ovvero il connubio con l'universo che si realizza
provando amore per il tutto; il sesto passo è introspettivo e consiste nel
comprendere il proprio passato, partendo dai drammi infantili causati dai
genitori e che creano intimidatori, inquisitori, riservati e vittime; il
settimo passo consiste nella scoperta della corrente attraverso cui l'energia
scorre – ovvero coincidenze e casi fortuiti che intuiscono e guidano la realtà
–, nell'interpretazione dei sogni (comprese le fantasie ad occhi aperti), che
vanno rapportati alla vita; l'ottava illuminazione è il corretto rapporto con
gli altri: interagire con i bambini in modo semplice e diretto, oppure evitare
stati di dipendenza nell'amore tra due persone; la nona illuminazione è
l'intuizione di un mondo 'ecologico' ed autosufficiente, in cui la spiritualità
soppianta il sistema economico e diventa l'unica vera occupazione, chiarisce e
rapporta tutte le religioni ad aiuta a creare il paradiso in terra.
Considerando l’utopistica fabula elaborata da Redfield, si può anche
trovare La profezia di Celestino – nel titolo originale Celestino
non è un nome ma un aggettivo equivalente a celestiale – una lettura
stimolante, ma la progressiva scalata New Age (o caduta New Age: questione di
prospettiva...) alla fine raggiunge vertici talmente incongruenti da
sconsigliare la lettura dei sequel La decima illuminazione e Il
segreto di Shambhala. In attesa dell’ennesima illuminazione che l’autore/messia vorrà proporci...
James Redfield, La profezia di Celestino, Milano, Corbaccio, 1994; pp. 253
Voto
5½
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