partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Francesco Guccini
Cittanňva blues
Miroslav Krleža
Il ritorno di Filip Latinovicz
Vanni Santoni
Gli interessi in comune
Kurt Vonnegut
Un pezzo da galera
Caro Vecchio Neon
Dedicato a David Foster Wallace
Luciano Ligabue
La neve se ne frega
Francesco Sapone
E di sorpresa abbiamo 40 anni (Ora solo io ora)
Piero Galletti e Maurizio Fabretti
Piů colla compagni. Una storia degli anni '70
J. R. R. Tolkien
Lo Hobbit
Juan Manuel De Prada
La tempesta

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  25/04/2024 - 02:36

 

  home>libri > cult

Scanner - libri
 


George Orwell
1984
La vera storia del Grande Fratello
Un classico da rileggere

 




                     di Gloria Caccia


Sono i tre slogans del Grande Fratello che tutto vede e tutto sa perché i suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case:

LA GUERRA E’ PACE

LA LIBERTA’ E’ SCHIAVITU’

L’IGNORANZA E’ FORZA

Tre slogan che sintetizzano meravigliosamente la struttura di una dittatura, qualsiasi dittatura. Nel caso del geniale romanzo di George Orwell " 1984", una delle più belle e illuminanti letture che si ha la fortuna di poter fare, è quella del Socing – il Socialismo Inglese- in cui tutto è permesso, tranne pensare. Sarebbe tanto ingenuo domandarsi se la stessa regola valga forse anche per un programma televisivo che sceglie per sé un nome tanto inquietante? Forse si, perché quando l’idiozia è tanto esposta alla luce del sole può darsi che idiozia non sia, ma stratagemma commerciale, trovata giocosa che scherza col fuoco con tanta leggerezza da mostrarsi semplice, diretta, allegra, affinché ogni critica risulti così sempre un po’ esagerata.

Nel 1984 di Orwell il mondo è diviso in iperstati simili (inquietantissimo particolare dato l’evidente annullamento delle differenze ideologiche tra la superpotenze) e in guerra tra loro, si ha quindi un Ministero della Verità pronto ad occuparsi di stampa (continuamente sottoposta a censura), divertimenti, scuola e arte, uno della Pace che ovviamente si occupa della guerra, quello dell’Amore che mantiene l’ordine e fa rispettare le leggi (inevitabile qui il ritornare con la mente a "l’Italia dell’amore contro l’Italia dell’odio"…) e il Ministero dell’Abbondanza che cerca di barcamenarsi tra i disastri economici che la continua guerra procura e di cui a farne le maggiori spese sono i Prolet (la classe proletaria). Ogni giorno ci sono poi gli impegni di lavoro, i divertimenti offerti dalla TV di propaganda (!) e i Due Minuti d’Odio (in un "confessionale" collettivo?), per il resto del tempo era opportuno mantenere un’espressione di tranquillo ottimismo per non destare sospetti di rivolta alla Psicopolizia.

Apocalittica ed estrema la visione dello scrittore inglese, celebre anche per "La fattoria degli animali", certo, peccato che poi, andando avanti nella narrazione, si legga della Neolingua, un comodo idioma sempre più impoverito, del tipo fisico ritenuto ideale dal Partito –tutti perennemente giovani, tutti alti, muscolosi, pieni di vita e di energia, sempre abbronzati, tutti senza preoccupazioni-, dei figli fecondati solo artificialmente, della Lotteria, il gioco settimanale cui i Prolet affidano tutte le loro speranze di vita

Goerge Orwell scrisse " 1984" nel 1948, e credo che questo basti a mettere i brividi. Chi non ha brividi se li faccia venire leggendo, o rileggendo, la storia di un uomo che cerca di ribellarsi semplicemente amando e pensando, iniziando cioè a riflettere sul fatto che "non era col farsi udire, ma col resistere alla stupidità che si sarebbe potuto portare innanzi la propria eredità di uomo".

Voto 8 a 1984 e -8 al programma TV 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner