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  20/04/2024 - 14:18

 

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Scanner - libri
 


Maxence Fermine
Neve
traduzione di S.C.Perroni
Ed. Bompiani (1999)

 




                     di Olga Rapelli


Giappone, fine Ottocento.

Il giovane Yuko ha una grande passione per la poesia. E ama la neve.

Le sue brevi composizioni poetiche, nella loro raffinatezza stilistica, ne forniscono degli affreschi semplici ed immediati, dai toni altamente lirici.

Ma Yuko sente il bisogno di compiere un'iniziazione spirituale che gli consenta di dare colore alla sua poesia e si imbatte nella figura del vecchio Saseki, ormai diventato cieco, che gli apre degli orizzonti fino a quel momento sconosciuti, raccontandogli le vicende che l'hanno legato a Neve, una ragazza bellissima proveniente dall'Europa che era capace di camminare in equilibrio su una fune.

Ma l'amore per la libertà ed il desiderio di inseguire fino alla fine il piacere di continuare ad essere se stessi, non si curerà né di Neve, né dell' uomo da lei amato, ed il destino farà loro il più bello dei regali, quello di tenerli uniti nell' amore anche se separati dalla morte.

Il fascino di questa vicenda dagli intensi toni sospesi narrata da Fermine, la naturalezza narrativa dell'intero dettato, il continuo richiamo alla partecipazione emotiva da parte del lettore, che vive insieme con il protagonista questa sorta di "iniziazione spirituale", fa di Neve un libro da leggere , rileggere e conservare dentro di sé, come si fa per certi segreti difficili da svelare, e crea il presupposto per cui, una volta letta, la sua poesia continui a vivere dentro di noi, in quegli sguardi che speriamo di incontrare ed in quelle parole che non abbiamo il coraggio di pronunciare.

Voto 9 

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