Il grande Yukio Mishima nasce a Tokyo nel 1925 e pone volontariamente fine alla sua vita nel 1970.
All'età di ventiquattro anni scrive la sua opera probabilmente più conosciuta: Confessioni di una maschera, la rievocazione difficile e sofferta di stati d'animo contrastanti che portano il protagonista alla presa coscienza del suo sentirsi diverso rispetto a tutti gli altri uomini.
Dopo un'iniziale rilettura della sua infanzia, il protagonista si trova a dover fare i conti con i suoi sentimenti e le sue emozioni e con una verità pesante e difficile da accettare. Scoppia allora una feroce lotta dentro di lui, che lo porterà a simulare vizi e passioni pur di sentirsi reclutato nella schiera dei cosiddetti "normali".
Ma il muro della solitudine, da lui stesso eretto per celare a tutti il suo segreto, non diventerà altro che un'oscura prigione dove rintanarsi in compagnia del più tetro dei silenzi.
Capolavoro e già un classico della letteratura giapponese, questo breve romanzo interamente imbevuto di atmosfere e sospesi nipponici, invita a riflettere su quanto l'intolleranza ed il pregiudizio possano influire sulla già difficile accettazione di sé e della propria personalità che connatura l'universo adolescenziale, e spinge il suo lettore a non intimorirsi, né giudicare, ma a guardare agli altri come ad un'altra faccia di se stessi.
Voto
7