A volte tutta una vita può cambiare in un secondo. Angela è una normalissima ragazza di 15 anni, che un giorno, mentre si reca a scuola in un giorno di pioggia sul suo motorino, commette una disattenzione: non rispetta uno stop. Di fronte a lei e al suo destino un automobilista che tenta una frenata d'emergenza per evitare l'impatto con lo scooter, ma complice il fango sull'asfalto, la collisione avviene ed Angela viene sbalzata lontano ed il suo casco, non allacciato, rimbalza sulla strada poco distante come una testa vuota.
Ne segue la corsa in ospedale, proprio quello in cui suo padre Timoteo è primario chirurgo, e la situazione appare da subito gravissima. Durante l'intervento al cervello condotto da un suo collega, Timoteo rimane immobile, anche lui sospeso tra la vita e la morte e quasi per tenere compagnia a sua figlia, per tenerla aggrappata alla sua dimensione esistenziale, per far sì che il suo spirito non venga trasportato via, istaura con lei una forma di dialogo immaginario nel quale mette a nudo la sua anima raccontandole di eventi del passato, che mai riuscirà a dimenticare e ai quali si sente ancora passionalmente ancorato.
Non ti muovere, vincitore dell'edizione 2002 del Premio Strega, è un libro straordinariamente intenso, da leggere tutto d'un fiato per quanto riesce a coinvolgere nelle vicende narrate. Margaret Mazzantini ha una grande padronanza della parola scritta e sa come farne uso al meglio per mostrare le nude passioni che invadono l'animo umano nel momento estremo della sofferenza, quella sofferenza così forte che non lascia spazio a nulla altro che non venga fuori come un grido di dolore.
Timoteo, il narratore, è dipinto come un uomo apparentemente distante nei rapporti con gli altri, ma che è stato capace di vivere un anno intero nella subdola rete della salvaguardia delle apparenze, riuscendo nello stesso tempo a sentirsi attratto da una donna che rappresentava chiaramente il suo tentativo di rompere con quella vita elegante e raffinata che il suo status sociale ed il suo matrimonio gli imponeva.
Il dialogo che instaura con Angela è imbevuto di passioni e di sentimenti contrastanti e la ricerca che compie dentro di sé è così sincera e reale che svela già da subito la sua unica macchia: quella di essere stata scritta da una donna, una donna che nella fictio poetica immagina di essere un uomo e di parlare come farebbe un uomo. Ma il risultato è che questo personaggio maschile appare dannatamente femminile nell'analisi che fa di sé, dei suoi errori e nel dominio delle emozioni che attraversano il suo mondo interiore, e per tanto risulta poco credibile.
Voto
8
