partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Niccolò Falchini
Le nubi volano basse
John Ajvide Lindqvist
Una piccola stella
Massimo Gramellini
Fai bei sogni
Joe R. Lansdale
Cielo di sabbia
Antonio Tabucchi
Tristano muore
Christopher Wilson
Il vangelo della scimmia
Simonetta Agnello Hornby
La monaca
Rosario Palazzolo
Concetto al buio
Michele Cecchini
dall’aprile a shantih
Fabrizio e Nicola Valsecchi
Giorni di neve, giorni di sole

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  08/05/2024 - 00:51

 

  home>libri > narrativa

Scanner - libri
 


Kazuo Ishiguro
Quando eravamo orfani
Torino, Einaudi, 2000; pp. 329

 




                     di Paolo Boschi


Kazuo Ishiguro è nato a Nagasaki nel 1954, ma si è trasferito in Inghilterra con la famiglia a soli sei anni. Anche per questo la sua narrativa, fin dai primi romanzi Un pallido orizzonte di colline (1982) e Un artista del mondo effimero (1986), è stata spesso incentrata sul crossover tra le due culture, compreso il celebrato Quel che resta del giorno, vincitore del prestigioso Booker Prize nel 1989 e traslato sul grande schermo nell'omonimo film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson: un'impeccabile immersione nello spirito britannico orchestrata però su un rigoroso sottofondo concettuale tipicamente nipponico. Quando eravamo orfani, l'ultimo romanzo di Ishiguro, si riaggancia all'impianto degli esordi ma presenta una novità assoluta in quanto al genere scelto: si tratta infatti di un giallo, ma atipico, concepito per scardinare le convenzioni del genere. L'autore inglese ha organizzato il suo romanzo in sette capitoli, ambientati tra Londra e l'internazionale Shangai tra il 24 luglio 1930 ed il 14 novembre 1958, per quanto la storia centrale sia concentrata negli anni tra il 1930 ed il 1937. Il protagonista di Quando eravamo orfani si chiama Christopher Banks, figlio di un agente commerciale britannico, un giovane che ha passato l'infanzia a Shangai durante gli anni della guerra dell'oppio, sempre in compagnia dell'inseparabile amico del cuore Akira, e poi trasferitosi in Inghilterra dalla zia in seguito al misterioso rapimento dei genitori, mai più ritrovati in seguito. Vent'anni dopo Banks, divenuto un noto detective privato, ha realizzato il sogno dei suoi giochi d'infanzia, per quanto dietro ogni indagine felicemente conclusa si riaffacci prepotentemente lo sbiadito ricordo del giorno in cui i suoi genitori sparirono nel nulla. Ed è per dare una soluzione al mistero che il protagonista tornerà a Shangai, lacerata dal conflitto civile ed invasa dal Giappone, per ritrovare il padre e la madre, e chiarire definitivamente la loro enigmatica scomparsa. Il tutto seguendo l'incerto filo rosso di una narrazione labirintica spesso fondata sul valore quasi epifanico di sfumati ricordi infantili, ormai stinti dal tempo e dalle proiezioni oniriche di una vita: nel contempo la struttura di Quando eravamo orfani costringerà i lettori ad identificarsi con il protagonista nel tentativo di richiamare il proprio passato e di riorganizzare con lui i tasselli del mistero che l'ha segnato per sempre. Nonostante le ottime premesse dell'autore e la scelta di un background complesso quanto intrigante a molteplici livelli, la narrazione procede faticosa, non c'è niente da fare: il romanzo si sforza a catturare l'attenzione ma risulta privo di presa (e di sorprese) né particolararmente rischiarato da sprazzi di suspense.

Kazuo Ishiguro, Quando eravamo orfani, Torino, Einaudi, 2000; pp. 329

Voto 6 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner