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  26/04/2024 - 03:10

 

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Alda Teodorani
Incubi
Un viaggio allucinatorio
Halley editrice, Altrimondi, pp.117, € 8,00

 




                     di Matteo Merli


Alda Teodorani: Bloody Rainbow
Alda Teodorani: Quindici Desideri
Alda Teodorani: La signora delle torture
Alda Teodorani: Belve
Alda Teodorani: Le radici del male
AA.VV: Roma fantastica


Come abbiamo detto già in precedenza, il genere horror è poco frequentato dai nostri scrittori, ora che l’affermarsi della corrente dei gialli e dei thriller ha raggiunto l’apice sia di critica che di pubblico, speriamo che arrivi il momento per studiare e analizzare il fenomeno rosso della nostra narrativa. L’Italia ha sempre avuto un certo ostracismo intellettuale verso questi generi, che non hanno mai trovato la sponda di un autore capace di portare in superficie l’inquieto vivere del presente nelle sue forme più accese. Alda Teodorani, e oramai lo sappiamo da anni, ha la dedizione pungente di una mano scrittrice che si tinteggia di rabbioso furore sanguinario, ma non solo, per indurre il lettore a seguirlo lungo i binari ossessivi di un mondo che si cela sotto la nostra pelle, piena di nervi scossi e amori feriti. Una regina del horrror che non cerca appellativi facili o etichette di comodo, mettendosi alla prova con libri ibridati da generi, adducendo a stili diversi ogni qualvolta si presente al pubblico, non per stupirlo, ma per seguire un percorso diramato lungo le diverse esperienza di una vita, che oltre modo una scrittrice deve offrire per non cadere nella allusione di molteplici copie. Incubi, l’ultima fatica della Teodorani, rappresenta una sfida nel raccontare la fine di un amore attraverso le pagine di un diario, in cui le visione di una scrittrice diventano la deformante presa di oggetti e persone della realtà. Ville cittadine diventano luoghi ancestrali, incontri inattesi si rivelano essere porte d’accesso per gli inferi. Le suggestioni della scrittrice, sono incarnate in questi incubi contagiosi di malessere, costituite in dissacranti volteggi erotici che non dissimulano il piacere ondivago di creare storie e misteri sulle ceneri di antiche scritture. Un diario letterario in cui tutti gli elementi percettivi di luoghi o persone, film, musiche e libri, sono il tessuto connettivo di questa opera aperta ai flussi della memoria, che celebra il puro piacere dell’inventarsi sulle orme delle vecchie sfide nei salotti letterari di un tempo che fu.

Rilevante lo sarà negli anni, ma un posto di regina nella letteratura italiana c’è già, ed è presieduto da Alda Teodorani.

Voto 7 

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