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Jon Krakauer
Aria sottile
Milano, Corbaccio, 1999

 




                     di Duccio Magnelli


L'Everest, la montagna più alta del mondo, è da sempre l'oggetto del desiderio di tutti gli alpinisti fino da quel famoso 29 maggio 1953 data della prima conquista da parte dell'uomo.
Da alcuni anni, se si hanno i mezzi finanziari necessari è possibile, per chiunque, raggiungere il tetto del mondo, prenotandosi presso agenzie specializzate in questo tipo d'imprese
Jon Krakauer giornalista americano esperto di alpinismo, fu inviato della rivista Outside a partecipare ad una di queste spedizioni, nel maggio 1996, per raccontare come fosse possibile per un gruppo di dilettanti, con la sola forza del denaro e con una preparazione fisica quasi normale, raggiungere gli 8848 metri della vetta più alta della terra. In quella primavera, periodo dell'anno che da sempre è considerato il migliore per l'ascesa verso l'Everest, circa sedici spedizioni si affollarono sulla montagna. Alcune di queste erano indipendenti, altre legate, invece, ad agenzie specializzate.
Ma quell'anno il prezzo che la montagna chiese ai propri conquistatori fu veramente troppo alto: nove alpinisti, fra cui due guide molto esperte, trovarono la morte, travolti da una tormenta che colpì all'improvviso "il tetto del mondo". Altri subirono mutilazioni che segnarono per sempre la loro vita.
Questo libro, emozionante ed indimenticabile, spietato e crudele, racconta la storia di quei giorni che avrebbero segnato in modo indelebile l'esistenza di tutti coloro che di quella spedizione fecero parte .Krakauer con taglio giornalistico e senza lasciare niente all'immaginazione, esamina la follia di salire a quasi novemila metri con pochissima esperienza specifica e cerca anche di scoprire le motivazioni che spingono un gruppo di dilettanti a tentare un'impresa così difficile e complessa. Il velo sollevato da Krakauer scopre un mondo fatto di dilettantismo, d'inesperienza, di egocentrismo, un mondo in cui il denaro rappresenta l'unica discriminante fra chi può salire in cima e chi, invece, dovrà rimanere a terra.
Ma il libro può anche essere letto come un grande romanzo d'avventura, in cui l'autore descrive la difficoltà di muoversi a quelle altezze e la paura di sentirsi troppo deboli per continuare a salire, ma anche il fascino di sentirsi sulla cima del mondo, l'impossibilità di raccogliere quelle emozioni che mesi e mesi d'attesa hanno contribuito a far nascere.
Il libro è accompagnato da una serie di fotografie e di cartine di grande interesse. L'Everest, raccontato attraverso queste trecento pagine, non appare un mostro ma solo una montagna che richiede rispetto, quel rispetto che in troppi, negli ultimi tempi, gli hanno mancato.
Per tutti coloro che amano la montagna, ma non solo per loro.

Jon Krakauer, Aria sottile, Milano, Corbaccio, 1999

Voto 8 

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