Alda Teodorani: Bloody Rainbow
Alda Teodorani: Quindici Desideri
Alda Teodorani: La signora delle torture
Alda Teodorani: Belve
Alda Teodorani: Le radici del male
AA.VV: Roma fantastica
Un graffio rosso campeggia sulla copertina del nuovo libro di Alda Teodorani: il sangue è
spiraglio di vita che fonde in esso l’azione recalcitrante verso l’adrenalinico
sentire emotivo, come l’amore e l’odio, sintomatico dell’essere. Quelle parole
raccolte con fare distaccato o sentite nel loro ripetersi, trovano il loro
spessore in risvolti netti, ma chiarificatori: la
parola amore è difficile da usare, perché implica l’impegno di un gesto che non
ammette finzioni, ma totale abnegazione. La scrittrice segue un percorso
riflesso nell’intimo rapporto tra uomo e donna, in quei
anfratti dove si annidano le forte emozioni, libere dai condizionamenti, e in
fondo questo rapporto sincero è trasposto anche sulle sue pagine, nel suo
mettersi in gioco di fronte ai lettori, nel mascherarsi con legittimo pudore
referenziale. La Halley Editrice, sotto
la denominazione Hacca, propone il nuovo lavoro di Alda Teodorani,
Bloody Rainbow,
un’antologia di racconti già editi, dove le annotazioni sulla genesi delle
storie si intrecciano con l’animo creativo di chi
scrive, in una partecipazione d’intenti dove il lettore scopre il senso sincero
dell’ispirazione, in una forma multipla tra film, soggetti per fumetti e altro,
in un osmosi intermediale aperta al mondo nelle sue molteplici derivazioni. Non
un approccio stantio, ma vitale con il lettore,
implicato in una rete relazionare intima e franca, che all’inizio può stordire
ma rappresenta la necessità di comprendere come la scrittura sia atto d’amore
disgiunto dalle pressanti morse editoriali. La raccolta presenta testi che
colpiscono come dal Crocefisso
nero ( tradotto in fumetto da Antonio
Tentori ), Sms o dal
racconto-saggio I coltelli, solo per citarne alcuni, con a corredo la bella
presentazione di Stefanie
Rubenis in Alda Teodorani
– Pittrice degli incubi d’amore e da tante interviste volte a scoprire l’animo
non solo professionale della scrittrice: in aperta simbiosi con chi considera che la pagina bianca non deve solo
essere riempita da inchiostro, ma anche da il vero volto di chi le scrive.
Voto
7