partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Orlando, my political biography
Regia di Paul B. Preciado
Full Time
Regia di Eric Gravel
A white white day
Un film di Hlynur Pàlmason
Minari
Di Lee Isaac Chung
Tutti pazzi per Yves
Regia di Benoît Forgeard
Lacci
Regia di Daniele Lucchetti
Roubaix, une lumière
Regia di Arnaud Desplechin
Parasite
Di Bong Joon-Ho
Il lago delle oche selvatiche
di Yi’nan Diao
Memories of Murder
Regia di Bob Joon-Ho

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  26/04/2024 - 00:19

 

  home>cinema > film

Scanner - cinema
 


La vita che vorrei
Regia di Giuseppe Piccioni
Cast: Luigi Lo Cascio, Sandra Ceccarelli, Galatea Ranzi; sentimentale; Italia; 2004; C.

 




                     di Paolo Boschi


Giulia non esce la sera
La vita che vorrei
Luce dei miei occhi
Fuori dal mondo


Con La vita che vorrei si riforma il trio Piccioni-Lo Cascio-Ceccarelli, che nel 2001 dettero vita a Luce dei miei occhi, un film che alla Mostra del cinema di Venezia di quell’anno fu premiato con l’assegnazione di una doppia (e meritata) Coppa Volpi ai due protagonisti. Stavolta il gioco filmico verte su una storia di cinema nel cinema, sull’illustre scia di Effetto notte: Laura, attrice ultratrentenne, a sorpresa viene scelta da un regista di successo per interpretare la protagonista di un film in costume, un melodramma sentimentale ambientato nell’Ottocento. Sul set, dopo il primo provino – destinato a rivelarsi decisivo –, Laura conosce Stefano, un trentacinquenne attore ormai affermato e già sicuro del ruolo di protagonista maschile. I due risultano fin da subito antitetici sul fronte della recitazione: Laura ritiene di dover provare le emozioni del proprio personaggio, mentre per Stefano la recitazione è una questione soprattutto cerebrale, soltanto un fatto di tecnica. Entrambi al contrario vivono un momento di incertezza esistenziale: Laura, che ha vissuto in modo disordinato e dunque non riesce ad aver fiducia in se stessa né a credere fino in fondo alla grande opportunità professionale che le è stata concessa; Stefano al contrario è in piena fase di fuga dopo l’insuccesso del suo ultimo film, da una parte vorrebbe incantare nuovamente il pubblico e dall’altra dare più spazio alla sua vita privata, recentemente disturbata dalle continue telefonate di un mitomane. Sul grande schermo la coppia si ritrova a dar corpo ed anima al film interno a La vita che vorrei, una storia che ricorda da vicino La Traviata: Eleonora, donna di facili costumi legata ad un nobile debosciato, s’innamora, corriposta, di un uomo che non può avere né per stato civile né per posizione sociale, Federico; dopo un breve interludio la donna rinuncia dunque al suo oggetto d’amore per ammalarsi di tubercolosi e morire in solitudine. Con la complicità dela storia d’amore metacinematografica tra i due protagonisti non tarda a sbocciare  una relazione anche nella vita reale, ovviamente complicata e dall’esito, se non tragico, almeno sorprendente. Puro metacinema al cento per cento, un vero atto d’amore che Piccioni ha rivolto al suo ambiente, ricostruito in dettaglio in tutte le fasi salienti che accompagnano la genesi di un film: i provini on stage, gli screzi tra attori, i tagli (talvolta dolorosi) del regista, le riprese difficili (anche un ciak ripetuto ad libitum), i rapporti a corrente alternata tra attori ed agenti, le cene con i produttori, le anteprime alla moda, le variazioni in corso d’opera. Alla fine non si sa se prevale la storia di primo o secondo grado, e certo ne La vita che vorrei c’è anche un po’ troppa compiacenza nel raccontare, perché Piccioni pare non voler rinunciare (al contrario del suo corrispettivo nel plot) proprio a nessun dettaglio: quel che è certo è che Lo Cascio si conferma come il più bravo dei giovin attori italiani emergenti, e la Ceccarelli è bravissima in un ruolo più brioso di quelli minimalisti cui ci ha abituato finora. Decisamente da provare.

La vita che vorrei, regia di Giuseppe Piccioni, con Luigi Lo Cascio, Sandra Ceccarelli, Galatea Ranzi; sentimentale; Italia; 2004; C.; dur. 2h e 5'

Voto 7/8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner