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  03/05/2024 - 16:16

 

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Festival del Cinema Venezia
Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica Edizione n.60
143 film, 86 unghi e 57 mediometraggi
Venezia, 27 agosto - 6 settembre 2003

 




                     di Matteo Merli


Bilancio Festival del Cinema Venezia 2003
Festival del Cinema Venezia 2003
Primo reportage di Scanner da Venezia
Secondo reportage di Scanner da Venezia
Terzo reportage di Scanner da Venezia
Buongiorno, Notte
Il genio della truffa
Anything else
The dreamers - I sognatori
Prima ti sposo, poi ti rovino


Il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Moritz De Hadeln ha presentato la 60a Edizione del più antico dei Festival Internazionali di cinema. Il cartellone 2003 sarà composto da centoquarantatre film, di cui ottantasei lungometraggi e cinquantasette corti e mediometraggi, con un concorso composto da ben venti pellicole. La curiosità di quest'anno è spinta verso le pellicole italiane nel concorso, dove appaiono le opere di Marco Bellocchio, con Buongiorno notte, Paolo Benvenuti con Segreti di stato e a sorpresa Edoardo Winspeare con Il miracolo. Pellicole interessanti che sicuramente testimonieranno il buon momento del cinema di casa nostra. Gli avversari degli italiani saranno: Takeshi Kitano con l'attesissimo Zatoichi, l'ultimo lavoro di Tsai Ming Liang, Amos Gitai, Bruno Dumont, Alejandro Gonzales Inarritu, Jacques Doillon. Mentre fuori concorso si potranno vedere i film di Woody Allen, che aprirà il Festival, Bernardo Bertolucci, Robert Benton con The Human Staind, i fratelli Coen, Once upon time in Mexico di Robert Rodriguez e tante altre sorprese. Molto stimolante appare il programma dei Nuovi territori, sempre aperta alla sperimentazioni dei diversi genere cinematografici, che presenta opere fiction alternate a documentati e sperimentazioni. I nomi di punta sono Guy Maddin, Aleksej Guerman, Hiroki Ryuichi,

e i documentati di Jonathan Demme e Oliver Stone. Nel secondo Concorso, Controcorrente si potranno vedere le ultime fatiche di Ciprì e Maresco, Sofia Coppola, Kumakiri Kazuyoshi, Raoul Ruiz, John Sayles e di una coppia di registi che farà discutere come Jørgen Leth e Lars Von Trier (non vi dice niente…). Il festival ha tratto le sue scelte in un carnet che conteneva ben millecinquecentonoventuno opere, che ha causato il mal di testa ai selezionatori della manifestazioni, visto che ancora prima del trentuno luglio erano ancora a visionare delle pellicole. De Hadeln ha dichiarato di aver seguito una linea di criterio per la selezione che si basa sulla qualità e la originalità artistica delle opere, con la speranza quest'anno di non vedere in concorso delle opere ridicole come Il bacio dell'orso o Nackt, per citarne alcuni. bisogna innanzitutto notare sul numero elevato di film europei provenienti da paesi come il Portogallo la Polonia, dall'Italia alla Francia, dalla Gran Bretagna alla Germania: testimonianza di un momento di grande vitalità creativa. Il secondo tema, riguarda i rapporti fra il mondo musulmano e cristiano che sono direttamente o indirettamente affrontati . Poi viene il cinema asiatico, che ha molto sofferto della crisi della SARS, ritardando la produzione di diversi film inizialmente attesi. Anche in questo cinema i rapporti fra generazioni, la ricerca dell'amore o la sofferenza dell'esistente sono temi dominanti. Il cinema americano è sicuramente il terzo punto forte del programma, purtroppo con molti film fuori concorso per scelta dei produttori, ma che comunque garantisce quel tasso di spettacolarità che ad un festival come Venezia non deve mancare. Infine la Mostra sarà completata da un'importante retrospettiva dedicata ai produttori italiani degli anni 50 e 60 curata da Steve Della Casa che intende riproporre la riflessione sul ruolo del produttore nella storia del cinema italiano di ieri e di oggi, senza nessuna barriera ideologica. De Hadeln pensa anche al futuro della Mostra, e indica nell'aeroporto Nicelli, l'intenzione di istallarvi in permanenza il PalaBNL, come di costruire una struttura per delle proiezioni serali sulla spiaggia "Blue Moon" all'imbocco del Gran Viale del Lido. Purtroppo per mancanza di fondo tutto questo rimane un sogno, che speriamo si possa realizzare in futuro. Per questa edizione le novità riguarderanno una nuova biglietteria elettronica, di uno schermo di quattro metri più largo nella Sala Grande. Concludendo, Il Festival si presenta in splendida forma, con pellicole che sulla carta stimolano curiosità, anche se dispiace non vedere nel cartellone principale Kill Bill di Tarantino, o gli ultimi lavori di Rivette, Resnais e Wong Kar Wai…ma questa è un'altra storia.

Voto 8 

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