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  07/10/2024 - 07:10

 

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Superman Returns
Regia di Bryan Singer
Cast: Kevin Spacey, Brandon Routh, Kate Bosworth, James Marsden, Frank Langella, Sam Huntington, Eva Marie Saint; fantastico; U.S.A.; 2006; C.

 




                     di Paolo Boschi


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Superman Returns
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L’uomo d’acciaio è tornato, e stavolta a raccontarcene le gesta è un habitué dell’universo supereroistico, ovvero il talentuoso Bryan Singer, autore dei due X-Men e (soprattutto) del cult movie I soliti sospetti. Singer si è avvicinato allo storico personaggio della DC Comics con rigore filologico, con occhio particolarmente attento alla tetralogia cinematografica firmata dal 1978 al 1987 da Richard Donner e Richard Lester. Al posto di Christopher Reeve, il Superman ‘classico’, c’è un volto nuovo, quello del giovane Brandon Routh, affiancato da un istrionico Kevin Spacey nei panni di un Lex Luthor assai ironico, che forse costituisce la nota più sorprendente di un film di marca fantastica e dunque segnato dall’immancabile profluvio di effetti speciali. La storia, per quanto filologicamente corretta, parte da uno spunto piuttosto originale: Superman, alieno di Krypton, ha lasciato la Terra per girovagare per lo spazio in cerca delle vestigia del suo scomparso pianeta natale. Al suo ritorno nel pianeta d’adozione, cinque anni dopo, l’uomo d’acciaio trova molte cose cambiate nella cara vecchia Terra: la sua ex fiamma, la bella Lois Lane, ha conquistato il prestigioso premio Pulitzer grazie ad un editoriale intitolato “Perché il mondo non ha bisogno di Superman” (ed ha anche avuto un bel bimbo dal suo nuovo compagno). Nel frattempo Lex Luthor è uscito di galera grazie al classico cavillo legale e, reperite adeguate fonti finanziarie previo matrimonio d’interesse con anziana ereditiera, si è impegnato in un ambizioso piano criminale che solo Superman potrà fermare: stavolta lo storico avversario dell’uomo d’acciaio intende fabbricarsi un intero continente, a prescindere dalle vittime che produrrà emergendo dagli abissi. L’unica cosa che Superman ritrova identica è il vecchio posto di giornalista del suo alter ego Clark Kent nella redazione del “Daily Planet”, con scrivania a distanza ravvicinata di una Lois Lane ormai madre e (apparentemente) irrangiungibile. A conferma del rigore filologico dell’operazione, Singer ha riutilizzato i vecchi spezzoni con il personaggio di Jor-El (padre di Kal-El, alias Clark Kent, alias Superman) interpretato da Marlon Brando, che per il ruolo ebbe un cachet di dieci milioni di dollari, astronomico per la fine degli anni Settanta. Tanta azione e tanti effetti speciali altamente spettacolari a fronte di una durata francamente eccessiva, ma nel complesso la storia alla base di Superman Returns prende e ci conduce senza annoiarci troppo fino all’immancabile happy ending.

Superman Returns, regia di Bryan Singer, con Kevin Spacey, Brandon Routh, Kate Bosworth, James Marsden, Frank Langella, Sam Huntington, Eva Marie Saint; fantastico; U.S.A.; 2006; C.; dur. 2h e 30’

Voto 7- 

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