Il signore degli anelli: La compagnia dell'anello
Un corpo da reato
Il Dr. T e le donne
Plunkett & Macleane
La fortuna di Cookie
Tutti dicono I love you
Io ballo da sola
Se c’è un nome da tener d’occhio nel variegato firmamento
hollywoodiano, è sicuramente quello della giovane (e bellissima) Liv Tyler,
nata il primo luglio 1977 a Portland, nel Maine, figlia d’arte del cantante
degli Aerosmith Steven Tyler. In realtà Liv ha scoperto il nome del suo vero
padre relativamente tardi, ad oltre dieci anni, quando la madre, Bebe Buell,
nota fotomodella negli anni Settanta, le ha rivelato che si trattava di Tyler:
prima la ragazza
pensava d’esser figlia della rockstar Todd Rundgren. Non ci sono stati
traumi di sorta: Liv si è
limitata a cambiare cognome stabilendo fin da subito un ottimo rapporto con il frontman
degli Aerosmith, anzi rallegrandosi d’avere a disposizione due papà con cui
festeggiare il Natale. Dopo aver tentato di calcare le orme materne come
modella alla tenera età di 14 anni, la bella Liv ha
scoperto di non amare la macchina fotografica ed ha tentato la strada del
cinema. La sua prima parte è in Rosso d’autunno, un intrigante giallo
psicologico diretto da Bruce
Beresford nel 1994, nel quale Liv interpretava, al
fianco di Richard Dreyfuss e Linda Hamilton, la parte di Sylvie Warden, unica
testimone del massacro dei propri genitori con il fratellino autistico,
probabilmente il ruolo più complesso del plot. Dopo il buon esordio sul
grande schermo, l’anno successivo Liv prende parte a Dolly’s restaurant e
Empire Records, che arriveranno in Italia sull’onda del successo di Io ballo da sola di
Bernardo Bertolucci, del 1996: la prima grande occasione per Liv Tyler, scelta
come protagonista in un film d’autore che la lancerà come attrice-rivelazione.
Non a caso partecipa a Tutti
dicono I love you di Woody Allen, ma il suo
piccolo ruolo viene tagliato dal montaggio finale, non per la sua performance
ma perché il regista newyorchese aveva deciso di sopprimere quella parte. Da Io ballo da sola
in poi la strada è comunque in discesa: nel 1996 interpreta Faye Nolan in Music
Graffiti di Tom
Hanks, mentre nel 1997 è Pamela Abbott in Innocenza infranta ed
ottiene una piccola parte (la ragazza della stazione) in U-Turn - Inversione
di marcia di Oliver
Stone. Lo stesso anno la rivista “People” la inserisce tra le cinquanta
donne più belle su scala mondiale. Nel 1998 lavora al primo blockbuster,
Armageddon di Michael Bay, in cui Liv Tyler
interpreta il personaggio di Grace Stamper al fianco di attori del calibro di Bruce Willis, Ben
Affleck, Steve Buscemi e Will Patton. Lo stesso anno la figlia di Steven Tyler
– che, nel frattempo, ha constatato che la sua band non poteva più
permettersi il lievitato cachet di Liv per i video degli Aerosmith – ha
preso parte ad altri due film di buon livello: ha interpretato Lady Rebecca in Plunkett & MacLeane
di Jake Scott ed è stata Tatyana Larina al fianco di Ralph Fiennes in Onegin
di Martha Fiennes. Nel 1999 è... se stessa in Franky goes to Hollywood
ed è scelta dal grande Robert Altman per la parte della ruvida Emma Duvall ne La fortuna di Cookie,
mentre l’anno successivo Altman la richiama per Il Dr. T e le donne (è
Marilyn, l’ex della figlia che si sposa) ed interpreta Jewel, l’atipica (e
turbolenta) protagonista di Un corpo da reato,
al fianco di Matt Dillon, Michael
Douglas e John Goodman. A fine 2001 la vedremo in uno dei film più attesi
del periodo natalizio, la prima parte della trilogia de Il signore degli anelli firmata
da Peter Jackson: Liv Tyler vestirà i panni della guerriera elfica Arwin
Undoviel anche ne Il signore degli anelli: le due torri e Il signore
degli anelli: il ritorno del re, seconda e terza parte della fantastica
saga della Terra di Mezzo, in programmazione rispettivamente nel 2002 e nel
2003. Niente male per una splendida
ventiquattrenne...
Voto
7½ (per adesso...)