La maledizione dello scorpione di giada
Sweet November
Trappola criminale
Le regole della casa del sidro
Celebrity
Aveva vent’anni e rotti la
bella Charlize Theron quando ebbe la fortuna d’interpretare il noto spot
Martini in cui un filo galeotto della sua veste s’impigliava in una sedia dopo
una lite: lei se n’andava accigliata di spalle ed intanto la distanza percorsa
accorciava il già minuto capo d’abbigliamento lasciando intravedere due
splendide gambe. Come spesso capita, lo spot ebbe
un grosso impatto sull’immaginario collettivo e la spinse a forza nel magico mondo di Hollywood,
anche perché il Martini, si sa, è sempre stato molto in voga negli States. La
Theron era nata il 7 agosto del 1975 a Benoni, in Sud Africa, da padre
francese e madre tedesca: dopo un terribile trauma familiare (la madre, poi
scagionata dall’accusa di omicidio, uccise il padre per autodifesa) Charlize
lasciò l’Africa per sfondare come ballerina e fotomodella in Europa e quindi a New York. La danza
classica restò un sogno a causa di un brutto infortunio al ginocchio, così
Charlize con madre al seguito si trasferì a Los Angeles per tentare la carta
del cinema: la sua
indubbia avvenenza le meritò in breve un paio di ruoli in Due giorni
senza respiro e poi in Music Graffiti di Tom Hanks nel 1996,
mentre la grande occasione di lancio arrivò l’anno dopo, in contemporanea con
il successo dello spot, con la parte di Mary Ann Lomax nel controverso L’avvocato
del diavolo, al fianco di un divo in ascesa come Keanu Reeves ed un mostro
sacro come Al Pacino.
Nel 1998 Charlize
Theron si consolida come attrice: interpreta la protagonista del disneyano Il
grande Joe ed è chiamata ad impersonare una modella di fama (ed in effetti
era stata una frequentatrice delle passerelle) dal grande Woody Allen in Celebrity. Il 1999
artisticamente è un’ulteriore conferma per la Theron: è Jillian Armacost al
fianco di Johnny Depp
ne La moglie dell’astronauta e quindi la splendida Candy Kendall ne Le regole della casa del sidro
di Lasse Hallström,
film plurinominato all’Oscar tratto dal notevole romanzo di John Irving,
accanto all’emergente Tobey
Maguire (il futuro Spider-Man)
ed al vecchio Michael Caine, che per la sua interpretazione si aggiudicò la
statuetta di miglior attore non protagonista. Nel 2000 i ruoli sul grande schermo
per Charlize aumentano: Robert
Redford la chiama per il suo La leggenda di Bagger Vance (con i
giovani divi Matt Damon
e Will Smith), recita accanto a Robert De Niro in Men
of honor, al fianco di Ben
Affleck in Trappola
criminale di John Frankenheimer, ed in Wakin’ up in Reno. A
completare l’excursus
cinematografico della Theron manca il recente remake di Sweet November,
ancora accanto a Keanu
Reeves e, in arrivo sugli schermi italiani, Sweet home Alabama (di
cui è stata anche produttrice) e La maledizione dello scorpione
di giada di Woody
Allen che, è risaputo, usa richiamare solo attori e attrici di comprovate
capacità professionali. La bellezza di Charlize è
stata illustrata nel periodico ‘specializzato’ “Playboy” e celebrata da
“People”, che l’ha giudicata una delle cinquanta donne più belle su scala
planetaria l’anno scorso. Oltre che bella, Charlize Theron
professionalmente fin qua si è dimostrata spesso coraggiosa: ha rifiutato per
esempio di esordire come protagonista di Showgirls, ruolo ‘facile’ ma
che l’avrebbe potuta bruciare – come è puntualmente accaduto ad Elisabeth
Berkley –, o di recitare in megaproduzioni optando per personaggi difficili
(vedi Sweet November).
Charlize non alimenta a profusione il vorticoso torrente del gossip, ma
le è stato attribuito un flirt con l’attore più affascinante, George Clooney.
Voto
7