Quarto potere
L'infernale Quinlan
Un tocco del diavolo...
gaudio et tripudio, et ancora gaudio! Finalmente esce anche da noi L’infernale Quinlan,
capolavoro del regista americano, nella versione in cui lui l’aveva concepita ma mai
realizzata, perché estromesso dalle fasi finali del montaggio, dall’allora boss
della Universal Edward Muhl.
Questa riedizione dovrebbe essere fonte di gioia per tutti, ma lo è particolarmente
per me che gli sono corso dietro (o davanti non so bene) per più di un mese. Durante le
vacanze di natale era uscito, infatti, in un cinema di New York e visto che ero là mi
sono detto, devo assolutamente andarlo a vedere. Okay, passi pure il fatto che non sia
andato alla prima, presentata da Peter
Bogdanovich, per la quale i biglietti erano sold out da un’eternità. Ma
non esiste proprio che non sia riuscito a vederlo in tutto il mese, invece ogni volta che
mi avvicinavo al cinema
c’era una coda chilometrica, di quelle che scoraggerebbero chiunque, per cui niente
film per me.
Va bene sbrigato l’aneddoto personale (che non era poi gran che, lo ammetto)
passiamo a parlare del film che invece è fantastico. La storia è di quelle da romanzo
poliziesco dozzinale, ma tra le mani di Welles si trasforma in un piccolo gioiello del
genere noir, con un tocco diabolico, come solo lui poteva fare. Questa versione rimontata,
epurata, non saprei come definirla, tanto per incominciare è più lunga di 10 minuti.
Inoltre sono state tagliate alcune scene di raccordo girate da un altro regista,
ingaggiato dalla produzione. Dalla famosa sequenza iniziale poi, sono stati eliminati i
credits e la musica di Henry Mancini (che a dire la verità a me non dispiaceva poi così
tanto, ma quando si tratta di essere rigorosi, bisogna essere rigorosi). Tanto di capello
alla filologia dunque, e soprattutto a Orson Welles.
L'infernale Quinlan - Touch of Evil, regia di Orson Welles, con Charlton Heston, Orson Welles, Janet Leigh, Marlene Dietrich, Joseph Calleia; poliziesco; 1958; b/n
Voto
10