Bergamo Film Meeting 2001
Jacques Demy
Graham Greene
Diapason
Se non avete mai letto un romanzo di Greene affrettatevi a comprarne uno, e vedrete che rimarrete colpiti. Lo stile di abile costruttore di intrighi, fa di Greene uno scrittore capace di trascinare il lettore dentro alla storia coinvolgendolo sempre di più. Il modo di scrivere di Greene ha sempre trovato la stima di registi e produttori, che hanno saccheggiato i suoi libri con risultati notevoli.
Uno dei risultati più alti è sicuramente Il terzo uomo ( 1949 ) di Carol Reed, con un cast che annovera Joseph Cotten, Orson Welles, Alida Valli, in un film che con le sue atmosfere hanno fatto la storia del cinema. Da un appunto preso da Greene su un foglietto nacque come d'incanto un film ispiratissimo, con venti minuti finali di memorabile cinema. Da ricordare anche Il nostro agente all'Avana ( 1960 ), sempre di Carol Reed, una commedia nera che vede coinvolto un venditori di aspirapolveri a Cuba in un intrigo di agenti segreti. Spassoso e arguto, che vede un Alec Guinnes amabile mattatore della scena. Poi, non bisogna dimenticare il bellissimo La fine dell'avventura ( 1955 ) di Edward Dmytryk, che segue la vicenda di un triangolo amoroso dalle conseguenze imprevedibili. Un melodramma coinvolgente ed emozionante, che segna uno dei punti più alti della scrittura di Greene, che in questo caso risiedono dolenti note autobiografiche. Graham Greene ha dato molto al cinema e alla letteratura, consegnandoci momenti indimenticabili.
Voto
8