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Scanner - cinema
 


Ivan Zuccon
Bad Brains
Un modo di avvicinarsi al cinema con l’intelligenza del basso costo
Cast: Emanuele Cerman, Valeria Sannino, Matteo Tosi, Kristina Cepraga, Italia, 2005, col., 83’

 




                     di Matteo Merli


Ivan Zuccon: Alla scoperta di un regista
Ivan Zuccon: intervista 2005 di Scanner
Ivan Zuccon: Bad Brains


Il lavoro d’artigiano porta con se le fatiche di un impegno osmotico, che impegna anima e corpo per dare vita al proprio oggetto del desiderio da far conoscere a un numero sempre maggiore di persone. In poche parole si può sintetizzare la passione di Zuccon, un regista-artigiano nel senso nobile del termine, capace di licenziare un horror decadente ambientato in un unico luogo, curato e cesellato con la determinazione di vedere il proprio lavoro realizzato a tutti costi, fuori dagli schemi stringenti delle produzioni consuete. Un modo di avvicinarsi al cinema con l’intelligenza del basso costo, ma dal rendimento scenico puntigliosamente coadiuvato da attori in parte e da uno svolgimento intrigante, affidandosi ad interventi digitali ben riusciti. La storia scritta dal regista insieme a Ivo Gazzarrini racconta di una coppia di serial killer, fratello e sorella, che vivono isolati in una casa derelitta, legati da una passione incestuosa. La loro sete di sangue che li spinge a cercare qualcosa nel corpo delle vittime appartengono a un trauma infantile, quando i due in età adolescenziale hanno ucciso la madre e il loro fratellino ancora in fasce. La sorella rappresenta la mente e lui il sadico esecutore, ma entrambi cercano la chiave della loro follia, o propriamente l’anima che hanno perso il giorno del duplice omicidio. Una storia nera come la pece, dove la follia è il collagene di un mondo a pezzi, dove non si riconosce più una identità formativa, e la violenza diventa un virus che squarcia il razionale e imbratta di sangue il comune sentire delle emozioni. Un film di duplice identità e false piste, seguito da un montaggio alternato pronto a spiazzare lo spettatore e a porlo in condizioni di disagio, nell’assistere a questa discesa nell’inferno, che non ha appigli morali. Unico neo un finale non convincente fino in fondo ma che non inficia un opera onirica dalle atmosfere lovecraftiane, tanto care al regista, con la speranza che trovi un suo spazio distributivo al cinema o nella vendita in DVD. Sicuramente all’estero il film troverà un diverso riscontro di mercato, ma oramai a queste disfunzioni il cinema italiano ci ha abituato da tempo. Prodotto dalla romana Timeline, Bad Brains è stato girato in 25 giorni, con una menzione agli attori da Cerman a Tosi e alla Cepraga e soprattutto al carattere dominante di una Valeria Sannino, sorprendentemente efficace. A voi la scelta di lasciarvelo scappare.


Voto 6 ½ 

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