Casomai
La febbre
Commediasexi

Già autore di due commedie gradevoli (ed intelligenti) come Casomai e La febbre, Alessandro D’Alatri ha deciso di giocare la carta della sua prima commedia natalizia sul versante della satira si apre sul palcoscenico di un teatro romano in cui gli attori stanno recitando con successo il musical Commediasexi. Bersaglio del maggior numero di applausi a fine rappresentazione è la stellina Martina, la soubrette del momento, l’amante del noto onorevole Bonfili, seduto in prima fila, padre di due bimbe e sposato con Pia, moglie devota e appassionata di cucina. Quando la stretta del gossip parlamentare rischia di rendergli pubblica la tresca privata, Bonfili cerca di depistare le malelingue organizzando un’estemporanea trasferta parigina con famiglia: a prendersi cura di Martina penserà invece Mariano, il suo timido e devoto autista, un uomo tutto casa e lavoro, coniugato con la casalinga depressa Dora, preoccupato per i due figli che crescono e con cui riesce a malapena a comunicare. Il patto di Bonfili con Mariano è chiaro: nel caso l’autista si ritrovasse sulle prime pagine dei giornali alla scoperta della sua tresca con Martina, dovrà stoicamente sacrificarsi per il bene del suo principale. La speranza segreta del politico ipocrita e perbenista si realizza oltre le sue più rosee aspettative: al suo ritorno a Roma ritrova dipendente e giovane amante felicemente protagonisti dei rotocalchi e del piccolo schermo. La soubrettina è sempre più sulla cresta dell’onda, come pure il povero Mariano, rinnovato nel look, ospite onnipresente di tutte le feste capitoline ma sbattuto fuori dal nido familiare (in cui vorrebbe disperatamente rientrare), ormai assurto a caso umano in piena regola. Bonfili peraltro sospetta perfino che tra Martina e Mariano qualcosa di tenero sia successo, pur non intendendo minimamente farne una colpa allo sfortunato autista, cui non risparmierà però un’umiliante sospensione dal servizio. Infine, in una surreale girandola di colpi di scena, tutto finirà per incastrarsi al posto giusto (o quasi), compresa una piccante sorpresa finale della signora Bonfili al consorte: una relazione nel cassetto col di lei maestro di cucina (un esilarante Placido in un’efficace parte secondaria). Lo strano triangolo al centro di Commediasexi diverte a fasi alterne, accendendosi qua e là con succose accelerate ma senza riuscire mai veramente corrosivo. Ma forse si tratta di un difetto di realismo: il bel mondo della Roma becera e cialtrona risulta soltanto quel che è, tremendamente sconfortante, fatuo e banale. A parte il solito Rubini, la nota davvero lieta è il noto volto televisivo Paolo Bonolis al suo esordio attoriale con un protagonista che il grande Sordi avrebbe senza dubbio apprezzato. Credibile anche Elena Santarelli nei panni di una ragazza copertina (parzialmente) ispirata a lei medesima.

Voto 6/7