Baaria
Regia di Giuseppe Tornatore
Cast: Francesco Scianna, Margareth Madé, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Ángela Molina, Lina Sastri, Nicole Grimaudo, Enrico Lo Verso, Luigi Lo Cascio; drammatico; Ita./Fran.; 2009; C.
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Baaria
La sconosciuta
Malèna
La leggenda del pianista sull'oceano
S’intitola
Baaria
l’ultima fatica di Giuseppe Tornatore
dietro la macchina da presa – e da scrittore, dato che ne ha firmato
anche la monumentale sceneggiatura – e racconta l’epopea di una
famiglia siciliana di Bagheria – Baaria è appunto il nome in dialetto della
città natale del regista – nell’arco di almeno tre
generazioni tratteggiate nel corso del Novecento. Si tratta di un vero e
proprio kolossal che con impeccabile
attenzione (ed un budget di oltre
venti milioni di euro) ha ricostruito in terra di
Tunisia una Bagheria
del passato più vera di una fotografia virata in seppia: non avrebbe
potuto essere altrimenti considerando che l’attuale aspetto della cittadina
nei pressi di Palermo – che s’intravede nelle sequenze finali del
film – è radicalmente diverso da quello del secolo scorso. Baaria ha costituito l’evento
d’apertura dell’ultimo Festival del Cinema di Venezia, un onore che
non spettava da tempo ad un film italiano, ed alla kermesse lagunare ha fatto discutere sia pubblico che critica soprattutto per il complesso ed originale taglio
narrativo. È una storia corale nel senso più ampio del
termine: l'ottica privilegiata attraverso cui Tornatore
rilegge varie decadi del Novecento a Bagheria
è quella di Peppino Terranova, un ragazzo che comincia a sognare fin
dall'infanzia passata a sorvegliare le pecore con un pastore che gli svela il
magico segreto delle tre cime rocciose che, se colpite con un unico lancio, gli
sveleranno l'ubicazione di un tesoro favoloso. Continua con la sua adolescenza
passata prima col paese in mano ai gerarchi fascisti, quindi sotto ai
bombardamenti della seconda guerra mondiale, cessati con la liberazione. Il
dopoguerra ci svela invece l'apprendistato politico di Peppino – che
abbraccia con entusiasmo l’ideologia comunista che
l’accompagnerà nella vita – e la scoperta dell'amore, con il
tortuoso corteggiamento della splendida Mannina, conclusosi esattamente all'incontrario della consueta "fuitina" di marca sicula e con il successivo
matrimonio riparatore. Peppino continua a seguire più che altro la
strada dell'impegno politico sotto il vessillo del Pci
e contro la mafia, mentre nel frattempo la famiglia cresce numerosa e felice, i
braccianti di Bagheria progressivamente prendono
coscienza di se stessi e cominciano a lottare per i propri diritti. E nel frattempo col passare degli anni assistiamo a lutti,
incidenti, lotte e cambiamenti sociali. Proprio quando la storia ci parrebbe
avviata ad una conclusione struggente e sfumata, Tornatore
mischia le carte ed incrocia la linea narrativa principale con quella di
partenza, facendola infine confluire nel presente, hic et nunc, verrebbe da dire. Magari era semplicemente un sogno ad occhi
aperti o, chissà, una seconda possibilità pescata all'ultimo
tuffo grazie ad un lancio fortunato e ad una vecchia leggenda la cui
veridicità nessuno era mai riuscito a verificare. Fatto sta che
nonostante la complessità narrativa di , Tornatore
ci incanta con la velocità del flusso delle
sequenze, sommergendoci con la dirompente coralità di un cast che
assortisce due interpreti poco noti (Francesco Scianna
e Margareth Madé) nei
ruoli principali ad un vero e proprio stuolo di attori affermati del cinema
italiano nei ruoli secondari: da segnalare in tal senso almeno un inedito Aldo
Baglio e soprattutto lo sfuggente ma sensualissimo
cammeo che Monica Bellucci, già Malèna
per Tornatore, regala ad una classe di fortunatissimi
studenti dei bei tempi andati –. Nonostante queste oggettive
difficoltà di fruizione ed una durata che
lavora lentamente ai fianchi anche l'incallito cinefilo,
Baaria
incanta e cattura con la malinconica meraviglia del racconto comune del passato
di una città, con la struggente colonna sonora del solito, immenso Ennio
Morricone, con una fotografia calda ed avvolgente che
letteralmente ci catapulta nei meandri del Novecento siciliano. Senza contare le innumerevoli riflessioni teoriche che il film
innescherà in molti spettatori all’uscita dalla sala, magari
confusi ma animati dall'ardente desiderio di razionalizzare a loro uso e
consumo la storia. E forse la vera grandezza di Baaria sta
proprio qui: nell’offrirsi subito al pubblico con la sua caratura
di classico che non finisce mai di dire quel che ha da dire...
Baarìa, regia di Giuseppe Tornatore, con Francesco Scianna, Margareth Madé, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Ángela Molina, Lina Sastri, Nicole Grimaudo, Enrico Lo Verso, Luigi Lo Cascio, Nino Frassica, Aldo, Leo Gullotta, Beppe Fiorello, Vincenzo Salemme, Nino Frassica, Giorgio Faletti, Monica Bellucci, Raoul Bova, Laura Chiatti; drammatico; Ita./Fran.; 2009; C.; dur. 2h e 30’
Voto
7/8
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