Proseguendo l’intento di
realizzare delle personali di artisti di notorietà internazionale accomunati da
un legame artistico e culturale con l’Italia, la
Galleria Nazionale d’Arte
Moderna di Roma ha inaugurato il 10
settembre una grande esposizione dedicata allo spagnolo Miquel Barcelò che si protrarrà
fino al 12 Gennaio 2003
Si tratta della più ampia esposizione a lui dedicata da parte di un museo italiano; l’artista, di
origine spagnola ma diviso tra Parigi, Maiorca e il villaggio di Gao (Mali), si
pone con naturalezza fra coloro che sono stati definiti, in modo restrittivo,
“neo-espressionisti”.
Intorno agli anni Settanta, dopo i primi lavori
d’ispirazione concettuale, inizia la sua indagine delle relazioni tra la materia e l’organico. E' però
negli anni Ottanta che avviene la sua svolta artistica: Miquel si avvicina ad uno stile più figurativoche non tralascia
spunti di vita mondana e che spesso richiama la realtà.
Il passaggio tra arte concettuale e arte figurativa, seppur non così netto e drastico,
diventa nell'artista uno dei traguardi della sua crescita, che da questo momento è in continua progressione.
Allestita al pian terreno, nella Sala delle Colonne e nel
Salone Centrale, la mostra
presenta circa una sessantina di opere di grande formato che spesso si mettono in contrapposizione con la dimensione umana.
L'esposizione viene completata dalla presentazione di una gruppo di sedici ceramiche
appositamente realizzate dall’artista a Vietri, quasi a mettere ancora più in discussione le sue immagini inserendole nell'ambito decorativo.
Curata
da Anna Mattirolo, la mostra si prefigge anche di
ricreare la suggestione degli ateliers di Barcelò ove, attraverso la
sperimentazione di differenti tecniche di lavorazione, egli cerca di dar vita
alla sua poetica: il fluire del tempo, la natura morta e la nascita della vita.
Ponendo le tele sul pavimento, egli cerca di dar voce alla libertà del gesto
pittorico.
Nelle immagini di Barcelò si sente il sapore del passato,
evidenti sono in lui i rimandi a grandi artisti dei tempi,
fra i quali appaiono Rembrandt, Caravaggio, Tintoretto, Pollok,
quest'ultimo è stato forse l'ispiratore primo di Barcelò.
Osservando i dipinti sembra di rivivere i gesti dell'artista nella loro creazione (sensazione rafforzata scatti esposti che ritraggono Barcelò a lavoro nel suo ateliér) ,
ma rimane comunque la strana sensazione di "sospensione" data da un modo di rappresentare
che si trova a metà strada tra l'esser figurativo è l'esser astratto.
Segno questo di un percorso che sarà oggetto di nuovi approfondimenti, ma che già da ora ne dimostra la sua grandezza espressiva.
Miquel Barcelò partecipa nel 1982 a Documenta VII a Kassel e nel 1995 alla Biennale di Venezia. Tra le numerose mostre personali, si ricordano le più recenti presso musei internazionali: nel 1994 alla White Chapel Art Gallery di Londra, nel 1996 al Centre Pompidou di Parigi, nel 1998 al Macba di Barcellona, nel 2000 al Museu de Arte di San Paolo in Brasile e al Musée des Arts decoratifs di Parigi e nel 2002 alla Fondation Maeght di St. Paul de Vence.
Roma. Galleria Nazionale d'Arte Moderna
via Belle Arti, 131
Orari: da martedì a domenica (lunedì chiuso) 9-19
Ingresso: intero 6,50€, ridotto 5,25€
Curatrice: Anna Mattirolo
Per Informazioni: tel 06 322 98 221 - fax 06 322 1579
Catalogo:
Miquel Barcelò - pubblicato dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Roma
€ 16.
Voto
7,3