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  25/04/2024 - 18:01

 

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Alfred Hitchcock
Nei film della Universal Pictures
Da La finestra sul cortile a Gli uccelli, da La donna che visse due volte a Psycho, una mostra fotografica a cura di Gianni Canova
Dal 9 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 all’Arengario di Monza. Ma, nel rispetto delle norme per contrastare il Covid 19, chiusa fino al 3 dicembre 2020

 




                     di Giovanni Ballerini


Artista iconico e regista che sapeva creare raffinati thriller, eleganti gialli da brivido, Alfred Hitchcock con le sue opere ha agitato l’immaginario e colorato di noir i sogni di più di una generazione. A quarant’anni dalla scomparsa a questo fine innovatore dell’arte cinematografica è stata dedicata una mostra a cura di Gianni Canova che, dopo essere stata proposta dal 17 novembre 2019 al 13 Aprile 2020 al Palazzo Ducale di Genova, viene proposta dal 9 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 all’Arengario di Monza (Piazza Roma, Monza). Anche se, Nel rispetto delle norme per contrastare il Covid 19, contenute nel DPCM del 3 novembre, non è visitabile fino al 3 dicembre 2020. Peccato, perché l’esposizione prodotta e organizzata dal Comune di Monza in collaborazione con ViDi – Visit Different è davvero interessante. Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, presenta infatti 70 fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della Major americana che conducono il pubblico nel backstage dei principali film di Hitchcock, facendo scoprire particolari curiosi sulla realizzazione delle scene più celebri, sull’impiego dei primi effetti speciali, sugli attori e sulla vita privata del regista inglese.
"Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague – afferma Gianni Canova – è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. i suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa. Ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita".
Come esplicita il suo titolo, la mostra analizza i principali capolavori di Hitchcock, prodotti dalla Universal Pictures. Primo fra tutti Psycho (1960), una delle sue opere più controverse che riuscì a battere tutti i record di incassi e fece fuggire il pubblico dalle sale in preda al panico, che proprio quest’anno celebra i sessant’anni dall’uscita nelle sale.
Il percorso espositivo ci offre quindi al suo inizio l’occasione per intravedere il dietro le quinte del metafisico Motel Bates, notizie in più per conoscere il personaggio inquietante di Norman, la doppia personalità di Marion e la celebre scena della doccia.
Una sezione della mostra è dedicata a Gli uccelli (1963), pellicola in cui introdusse numerose novità nel campo del suono e degli effetti speciali; con ben 370 trucchi di ripresa, il film richiese quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica.
L’itinerario nell’universo hitchcockiano prosegue con La Finestra sul cortile (1954), con James Stewart che interpreta il fotoreporter ‘Jeff’ Jeffries, costretto su una sedia a rotelle per una frattura alla gamba e che, per vincere la noia, spia le vite dei vicini dal proprio appartamento, fino a convincersi che in un appartamento si sia consumato un delitto. Il film fu un grande successo; uscito nell’agosto 1954, nel maggio 1956 aveva già incassato 10 milioni di dollari.
E ancora, Vertigo - La donna che visse due volte (1958), capolavoro divenuto oggetto di venerazione, che racconta una delle storie d’amore più angoscianti del cinema, narrata attraverso un numero infinito di angolazioni e riprese straordinarie nei luoghi più famosi di San Francisco.
Spazio anche a foto e notizie su altri celebri film come Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola (1948), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di famiglia (1976).
Per sottolineare le atmosfere della mostra, il visitatore viene accompagnato da una serie di approfondimenti video di Gianni Canova. Una parte della rassegna è inoltre dedicata alle colonne sonore di alcuni dei suoi film, tra queste quella del compositore statunitense Bernard Herrmann, che ha scritto, tra le altre, le musiche per La donna che visse due volte e Psycho, che contribuiscono in maniera integrante e fondamentale alla costruzione del classico senso di attesa hitchcockiano.
Chiude idealmente la mostra il montaggio con le celebri e fugaci apparizioni di Hitchcock sulla scena. Nati come simpatiche gag, i cammei divennero col tempo una vera e propria superstizione. Il pubblico iniziò ad attenderli con impazienza e per evitare che lo spettatore si distraesse troppo durante il film, il regista decise di anticiparli ai primissimi minuti dell’inizio. Il catalogo è curato da Skira.

Voto 8 

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